L’idea, inizialmente prevista per le auto, è al vaglio del Parlamento Europeo. Ma aziende e motociclisti si ribellano.
Potrebbero arrivare brutte notizie per i centauri. E, in generale, per gli amanti della velocità. E queste brutte notizie potrebbero arrivare direttamente dall’Europa.
Essere uno Stato membro dell’Europa ha molti vantaggi. In questo periodo di grave crisi economica, dovuta alla pandemia da Covid-19, infatti, è stato stanziato il Recovery Fund. Che permetterà all’Italia di avere moltissime risorse economiche per attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ma essere in Europa, come abbiamo imparato a scoprire in questi anni, anche numerosi oneri. Che sia sull’alimentazione o sulla pesca. Ma anche – ed è quello che più ci interessa – sul mondo dei motori. Conosciamo bene, infatti, i diktat che arrivano da Bruxelles per quanto concerne le emissioni di CO2. Che stanno spingendo le case automobilistiche a virare decisamente sull’elettrico.
Ora, però, al vaglio del Parlamento Europeo c’è un altro provvedimento che potrebbe andare a incidere parecchio su noi appassionati del mondo dei motori.
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Già dall’inizio dell’anno, infatti, il Parlamento Europeo sta discutendo della possibilità di introdurre il Il sistema Intelligent speed adaptation sulle autovetture. Una locuzione traducibile come “sistema di adattamento intelligente della velocità”. Si tratta di un sistema con cui è possibile variare la velocità di un veicolo a seconda del limiti imposti sulla strada attraversata. Un limitatore di velocità, insomma. A seconda delle esigenze e delle strade.
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Questa proposta, però, adesso potrebbe interessare anche le moto. Il dispositivo andrebbe a interagire con i sensori che sarebbero montati sul mezzo. E, così, riconoscerebbe le strade e i segnali stradali che si incontrano sul proprio cammino. Qualora si fosse sopra i limiti consentiti, il limitatore si attiverebbe automaticamente, facendo decelerare la moto e riportandola entro la velocità consentita.
Aziende e motociclisti si ribellano. Innanzitutto sarebbe un dispositivo che andrebbe, ancor di più, a investigare la privacy di ciascuno di noi. Ma poi, sostengono i motociclisti, sarebbe anche rischioso togliere il controllo del mezzo al centauro.
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Va detto che, comunque, il pilota potrebbe continuare ad accelerare, ma sarebbe avvertito da un segnale costante sull’infrazione della regola. Vedremo come andrà a finire.
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