Discusso, contestato, al centro di polemiche e scandali. Ma, di certo, innovativo con il suo modo estroso di fare. Anche oggi fa parlare di sé.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. E ha scosso il mondo dell’automotive. Perché il protagonista è uno dei rampolli più noti dei brand più importanti. E perché riguarda una “creatura” che aveva immaginato e fatto crescere da zero.
L’addio
Il protagonista è Lapo Elkann. Il vulcanico discendente della famiglia Agnelli. Discusso, contestato, al centro di polemiche e scandali. Ma, di certo, innovativo con il suo modo estroso di fare.
Ebbene, Lapo Elkann ha detto addio a Garage Italia. Proprio quell’atelier che ha fondato e contribuito a far crescere. Non solo grazie alla sua indiscussa influenza e visibilità. Ma anche grazie alle sue idee. Sembrava un binomio inscindibile, ma si sa, Lapo ci ha abituato ai colpi di testa, ed oggi, dopo il matrimonio a sorpresa cambia idea e “divorzia” definitivamente dalla sua azienda.
Il nipote di Gianni Agnelli fondò Garage Italia nel 2014. Fin da subito è diventato un punto di riferimento, non solo per Milano, ma anche per l’intero Paese.
Negli anni, Garage Italia ha dato vita a molte creazioni particolari. Dalla 500 Spiaggina, passando alla Pagani Huavra Lampo. E poi, la Panda Integral-e, la 500 Jolly Icon-e. Protagonista anche l’Alfa Romeo.
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L’annuncio
Lapo Elkann ha sempre cercato di anticipare i tempi. Da qui la scelta, pochi mesi fa, di gettare Garage Italia nel mondo della blockchain. Oggi, però, la doccia fredda per i fan del progetto: “In disaccordo con i nuovi soci, con effetto immediato mi dimetto da presidente onorario e membro del Cda della società che controlla Garage Italia”.
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Ha scelto Twitter, Lapo Elkann per dire addio alla sua creatura. Ma non ha perso l’occasione di ringraziare i dipendenti che in questi anni si sono spesi per la crescita dell’atelier: “Grazie ai dipendenti, soci fondatori e partner con i quali abbiamo condiviso e creato progetti unici e indimenticabili insieme. Ci tengo a ringraziarvi uno ad uno dal profondo del cuore”.