Mirava a non far rimpiangere l’auto che la precedeva. Restò in commercio per un decennio con vari allestimenti e versioni
La 405 è un’autovettura di classe medio-alta prodotta tra il 1987 ed il 1997 (2013 in Egitto) dalla casa automobilistica francese Peugeot. E dal 1990 da Iran Khodro. Una delle sue versioni fu decisamente sottovalutata e da molti non ricordata. Era però una signora macchina.
La storia
Peugeot arrivava dal successo della 404. E mirava a bissare gli ottimi risultati con la 405. La 405 è stata lanciata sul mercato nel 1987 e la sua cessazione dalla produzione è terminata nel 1997. Nel corso di questo decennio di vita ebbe diversi allestimenti e versioni.
Tra queste, la Mi16. Questa sigla non è considerata da molti come un vero e proprio allestimento, ma come denominazione della versione di punta della gamma 405 iniziale. La Mi16 vantava comunque una dotazione di livello superiore, a partire dal potente motore 1.9 bialbero da 160 CV. Con paraurti sportivi dal disegno specifico rivestimenti interni in velluto pregiato con sedili a scacchi rossi e neri.
Al Salone dell’automobile di Ginevra del 1989, vennero introdotte le versioni a trazione integrale, denominate 405 GR X4 ed SR X4 a seconda del livello di allestimento, ed equipaggiate con il 1.9 a carburatore della potenza di 110 CV. Nel mese di ottobre dello stesso anno, la trazione integrale fu applicata anche alla versione di punta dotata del 1.9 bialbero da 160 CV, dando luogo alla 405 Mi16 X4. Sempre nel 1989 la versione 1.4 vide la sua potenza salire da 65 a 70 CV, mentre la 405 GRi venne sostituita dalla 405 Si, con motore e meccanica invariati.
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L’ultima fase della vettura
Nel 1987 la Peugeot 405 venne equipaggiata con il motore 1.9 XU9J4, un motore bialbero con testata a 4 valvole per cilindro e potenza massima di 160 CV, lo stesso che un paio di anni dopo sarebbe stato montato anche sulla più piccola 309 GTI 16v.
A partire dal 1992, la 405 Mi16 rimase in listino nella sola versione a trazione anteriore, con un nuovo motore da 2 litri anziché 1.9, ma con potenza ridotta a 152 CV. A causa dell’avvento del catalizzatore, che molte Case automobilistiche montarono proprio in quell’anno per trovarsi pronte all’appuntamento del 1º gennaio 1993. Quando sarebbe entrata in vigore la normativa Euro 1, che sanciva appunto l’obbligo del catalizzatore.
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Nel 1993 venne introdotta la 405 T16, equipaggiata da un 2 litri sovralimentato mediante turbocompressore Garrett VAT25 a geometria variabile e con alimentazione ad iniezione elettronica sequenziale. Tale versione, che erogava fino a 200 CV di potenza massima. Permetteva delle prestazioni assai brillanti, rese ancora più entusiasmanti dalla trazione integrale con ripartizione della coppia motrice al 53% sull’avantreno ed al 47% sul retrotreno e dalle ruote posteriori autosterzanti. La velocità di punta sfiorava i 235 km/h. La 405 T16 disponeva, inoltre, di un overboost che incrementava la potenza a 220 CV e la coppia a 318 Nm. Questa funzione, utilizzabile per un tempo massimo di 45 secondi in tutti i rapporti (esclusa la prima), permetteva alla 405 T16 di sfiorare i 250 km/h.
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Le due versioni sportive rimaste a listino Mi16 e T16 continuarono assieme la loro carriera fino al 1995, quando vennero cancellate dal listino.