Una sorprendente vettura arrivò prepotentemente nel mondo occidentale durante la Guerra Fredda: la Ferat rimane una vettura unica per tanti motivi.
Quando si pensa all’automobilismo est europeo nel periodo della Cortina di Ferro lo si fa spesso con ingiusti stereotipi che reputano costantemente le automobili dei paesi del blocco sovietico come rozze e robuste, vetture di poco valore adatte giusto per farsi un giro sulle gelide autostrade siberiane.
Questo luogo comune, nato forse dalla propaganda anti sovietica del 900 o più probabilmente a causa di vetture come la Trabant che incarnavano il volto peggiore della società dei paesi sotto il controllo dell’URSS, può essere smontato ripensando a tante automobili provenienti dall’Est Europa che hanno sorpreso il mondo.
Una di queste è stata costruita da una casa che oggi conosciamo molto bene, la ceca Skoda – all’epoca casa di bandiera della Cecoslovacchia – la ditta dietro la Skoda Ferat Super Sport. Questa grintosa vettura sportiva è a tutti gli effetti la supercar dimenticata del Patto di Varsavia.
E’ giunto il momento di andare a riscoprirla, a quarant’anni dalla sua nascita.
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La storia della Ferat inizia nel 1981 quando la casa cecoslovacca ricevette una ben specifica commissione: un regista ceco ha un’idea riguardo un film sui vampiri e vuole un’automobile degna di tale importante ruolo. La vettura protagonista del film sarà il vero e proprio vampiro che si impossessa delle anime degli automobilisti.
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Con queste premesse forse un po’ trash per un film horror, Skoda produsse una delle vetture dal design più convincente che la casa abbia mai messo in circolazione. La Ferat, dal nome del film “Ferat Vampire” di Juraj Herz, era essenzialmente una Skoda 1100 Sport con alcune importanti modifiche.
Una soluzione estetica evidente e soprattutto molto apprezzata fu la possibilità di aprire l’auto “alzando” letteralmente l’intera porzione anteriore della cabina: in pratica, un’apertura ad ala di gabbiano portata all’estremo. Ma anche la meccanica e il design dell’auto furono molto particolari.
Innanzitutto, pur avendo un motore da appena 75 cavalli, l’auto poteva toccare i 180 chilometri orari il che la classifica facilmente come una delle auto del Patto di Varsavia più veloci mai costruite. L’auto inoltre aveva una particolare carrozzeria completamente nera, una richiesta degli sceneggiatori del film.
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Purtroppo, ecco arrivare la stangata: proprio quando Skoda decise di mettere in produzione in serie la fantastica supercar-vampiro, il governo filo-comunista del paese si mise in mezzo, impedendolo forse per ragioni politiche. La magnifica Ferat resta dunque un esemplare unico ma dal design e dalle prestazioni molto, molto convincenti.
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