Al limite tra il cattivo gusto e la genialità, queste shooting brake Ferrari hanno spaccato a metà la critica del settore con una linea non proprio tradizionale per delle auto del Cavallino.
Disegnare una Ferrari deve essere un compito complesso se anche carrozzerie rinomate a volte finiscono la fantasia e creano design non proprio bellissimi. Ci sono diverse Ferrari come la 412 o la Dino che non sono piaciute proprio a tutti i critici del settore, al di là delle loro prestazioni eccellenti.
Due delle Ferrari più “stravaganti” se così si può dire però derivano direttamente da modelli di serie e sono shooting brake. Per i profani, una shooting brake è un’auto sportiva che diventa una sorta di familiare destinata a correre, più o meno ciò che succede con una sportswagon Alfa Romeo: soltanto che qui parliamo di supercar da centinaia di migliaia di Euro.
E’ quindi fondamentale che un cliente, pronto a sborsare una simile cifra, riceva un’auto che lo soddisfa sotto tutti i punti di vista, specialmente quello estetico.
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Tra le shooting brake forse meno riuscite del Cavallino non si può non citare la Ferrari 365 Daytona Shooting Brake. Presentata nel 1972 e disegnata seguendo le direttive di Luigi Chinetti, questa Daytona molto speciale e costruita in un esemplare unico non è certo un capolavoro del Cavallino.
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L’auto ha una linea pesante, somigliante a quella di un carro funebre per dirla tutta. A peggiorare le cose, l’evidente contrasto tra la parte anteriore dell’auto estremamente aggressiva e quella posteriore, pesante e vistosa.
Ma la Ferrari ha fatto anche di peggio e lo ha fatto su un’auto destinata alle corse: parliamo della Ferrari 250 Drogo “Breadvan”, così soprannominata perché ricordava a tutti gli effetti un furgone con cui i panettieri fanno le consegne mattutine a lavoro.
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L’auto nacque nel 1961 per la competizione Carrozzeria Sports Cars: l’idea era di renderla più maneggevole aggiungendo un po’ di peso sul retro: l’auto si guidava bene ma era decisamente brutta da guardare ed è ricordata come una delle “peggiori” Rosse di sempre. Anche questa, fortunatamente, è un esemplare unico.
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