Il progetto venne accantonato per motivi tecnico produttivi. Ecco tutte le caratteristiche della Fiat Turbina
Storia. Anzi, preistoria. E, in effetti, sono passati ben 67 anni da quando la Fiat lanciò la sua Turbina, automobile sviluppata dalla casa automobilistica italiana nel 1954 ed esposta al salone dell’automobile di Torino.
La Fiat Turbina
L’azienda torinese fu la prima casa automobilistica europea a realizzare una vettura con una propulsione scatenata da una turbina a gas. Presentata nel 1954, ma il progetto parte da lontano. Addirittura dal 1948, con i venti della Seconda Guerra Mondiale che si sono acquietati da poco.
Il collaudo della Fiat Turbina avvenne il 4 aprile del 1954 sulla pista del Lingotto. Dopo l’esposizione, il progetto venne accantonato per motivi tecnico produttivi. Pesavano molto, infatti, l’elevato consumo di carburante e i problemi di surriscaldamento.
La sportiva torinese, quindi, cessò di esistere. Oggi è quasi una reliquia e la troviamo al Museo dell’automobile di Torino.
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Le caratteristiche
Il motore aveva un compressore a due stadi, una turbina a due stadi, una turbina motrice a uno stadio e relativo gruppo riduttore per la trasmissione alle ruote di circa 1000 kg. Secondo quanto dichiarato da Fiat, l’auto poteva toccare i 250 chilometri orari. Una enormità per i tempi.
Il corpo vettura con due pinne stabilizzatrici posteriori facenti parte di una sezione posteriore completamente asportabile. Questa parte racchiudeva il propulsore alloggiato in un compartimento insonorizzato. Tutto ciò per permettere, evidentemente, alla Fiat Turbina di essere “silenziosa”. Ma non lo era affatto.
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Il telaio era formato da elementi tubolari. Il cambio era sostituito dal funzionamento della turbina che era simile ad un convertitore idraulico. La trasmissione era dotata di un riduttore che portava i 22000 giri a massimo regime a circa 4000 al differenziale.
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Le sospensioni anteriori derivavano da quelle della Fiat 8V del 1952. Parliamo comunque di sospensioni a quattro ruote indipendenti. La Fiat Turbina era un’auto avveneristica. Anche nell’aspetto e nei dettagli, dato che, per esempio, il sistema di illuminazione anteriore era caratterizzato da dei fari inglobati nel corpo vettura, che quando servivano si indirizzavano verso la strada.