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Auto

Porsche non vuole abbandonare i motori endotermici | Ecco come li salverà

Arrivano ogni giorno proposte e presunte invenzioni. Ma questa sembra più concreta. E i grandi brand ci credono.

Non tutto è perduto. E non tutti si rassegnano. Per questo continuano a fioccare idee, invenzioni, proposte. Tutto per tentare di evitare o, almeno, rimandare, l’addio ai motori endotermici. Che, come è noto, dovrebbero essere travolti dalla rivoluzione ecologica che investirà il mondo intero.

Svolta ecologica sui carburanti? (Getty Images)

Il diktat dell’Europa

E’ soprattutto l’Unione Europea a spingere. Secondo quanto voluto dall’UE, infatti, i motori endotermici dovrebbero scomparire dal 2035. Che, nel mondo dell’industria, e in particolare dell’industria automobilistica, significa “domani”.

E, infatti, molte aziende si stanno già attrezzando. Addirittura annunciando di voler anticipare i tempi rispetto al diktat scandito a più riprese dall’Europa. Altre aziende, come Renault, si dimostrano invece piuttosto scettiche sulla transizione.

Un lungo percorso di austerità. Dato che, prima dell’arrivo della totale elettrificazione, l’automotive affronterà l’era dell’Euro 7, un nuovo ciclo di omologazione definito da tutti i grandi marchi come troppo severo e restrittivo.

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La e-Fuel

Ma, come detto, c’è sempre qualcuno che non si arrende. E, quindi, arrivano proposte e invenzioni. Quanto concrete, sarà il tempo a dirlo. Vediamo, intanto, qual è l’ultima arrivata nel fitto carnet di idee. La nuova frontiera si chiama e-Fuel. Alcune grandi aziende ci credono molto. E’ il caso di Porsche, che punta molto su quella che viene vista una soluzione tampone. Ma comunque efficace.

Porsche (Getty Images)

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Il diffondersi dei carburanti sintetici, infatti, permetterebbe di decarbonizzare nel giro di pochi anni (come voluto dall’Europa), ma, allo stesso tempo, di posticipare il pensionamento dei propulsori endotermici. I carburanti sintetici, infatti, rilasciano una quantità minima di anidride carbonica. L’energia per mandare avanti il mezzo arriva da fonti rinnovabili.

Insomma, sarebbe un modo di “accontentare” l’Europa senza, però, stravolgere la produzione. Almeno non in tempi così rapidi come prospettato. I carburanti sintetici, infatti, sono pienamente compatibili con i propulsori a combustione.

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Porsche non è l’unico grande brand a voler puntare sugli e-Fuel. Anche Toyota e Volkswagen sono molto interessati alla nuova forma di alimentazione. Peraltro con costi non esorbitanti. Dato che un litro di e-Fuel potrebbe in futuro costare circa due dollari. Insomma, le aziende ci credono. Sia per le vetture da strada, sia per quelle del settore motorsport.

Claudio Rossi

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