Il nome Vector non dice molto agli appassionati di automobili sportive: questo perchè la casa automobilistica indonesiana durò molto poco sul mercato internazionale.
Ci sono tante automobili che fanno una rapida comparsata sul mercato internazionale per poi sparire nel nulla, quasi in sordina. Fa impressione quando succede con una supercar.
Soprattutto se si parla di un’automobile vistosa e dall’aria spaziale come la Vector M12. Questa fu la prima auto prodotta dalla Vector dopo l’acquisto da parte dell’indonesiana Megatech.
L’azienda non navigava esattamente in buone acque nel 1995 e qualcuno pensò che l’acquisto potesse risollevare le sorti della compagnia, magari lanciando un’automobile davvero leggendaria.
Quell’anno la Vector avrebbe lanciato la M12, basata sulla Lamborghini Diablo italiana. L’automobile però per una serie di motivi non centrò nemmeno uno degli obbiettivi che si era prefissata.
La carriera della M12 sarebbe durata appena quattro anni e – come spesso accade – fu anche la stampa a stroncarne sul nascere la breve vita.
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“La peggior auto che abbiamo mai provato”
L’aspetto più piacevole della M12 era senz’altro la linea. Aggressiva, imponente, in pieno stile anni 90. Pur essendo basata sulla Diablo, l’automobile riuscì da subito a conquistarsi una propria identità sul mercato.
I problemi però non tardarono ad arrivare.
Innanzitutto, i motori V12 forniti dalla Lamborghini che spingevano la M12 a 304 chilometri orari costavano troppo: come risarcimento, la casa italiana si appropriò di un motore W8 prodotto dalla Vector.
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Secondo poi, la produzione andava a rilento: soltanto 17 vetture videro la luce in 4 anni di attività della casa.
La Vector M12 inoltre non si rivelò una grande auto: era piena di difetti, soprattutto sotto il profilo della maneggevolezza e della tenuta di strada.
La rivista Autoweek in particolare bollò l’automobile come “Peggior vettura mai provata dalla redazione”, stroncandola con una recensione poco lusinghiera.
L’auto sparì dalla circolazione a partire dal 1999 mentre la Vector Motors combatteva con problemi legali e finanziari per restare a galla.
Un’automobile bellissima. Ma purtroppo a volte – per usare una colorita metafora – sotto la ruota di un pavone si nasconde solo il fondoschiena di un pollo.
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