Il mondo si sta evolvendo sempre di più attraverso innovazioni e tecnologie varie, anche distanti dalle automobili e dalle due ruote.
Il 2000, ancora più di quello passato, è il millennio delle innovazioni e della tecnologia. Possiamo notarlo dai tanti telefoni, tablet, computer e molto altro ancora costruiti negli ultimi anni.
Anche le aziende automobilistiche e motociclistiche si avvicinano sempre di più ad evolversi in un settore, il loro, che spinge in maniera decisa verso l’elettrico.
Questa, comunque, è un’altra storia. Anche se la Piaggio, in questo caso si può dire, sta in mezzo a due facce tanto simili quanto diverse che rappresentano a pieno due ambiti in costante cambiamento: e infatti l’azienda italiana ha costruito un altro robot.
No, non abbiamo sbagliato contesto; Ci riferiamo proprio alla Piaggio quando parliamo di robot. Un po’ inusuale, forse, dato che il noto gruppo italiano si occupa solitamente di modelli all’avanguardia come la mitica Vespa.
Gitamini, secondo robot costruito e prodotto dall’azienda, è quindi assolutamente diverso. E lo è pure rispetto al suo predecessore dato che è più compatto, anche se forma e funzioni non cambiano in una maniera particolarmente rilevante.
Comunque, pure in questo caso l’oggetto è composto da due grandi ruote, un bagagliaio centrale e un sistema artificiale che permette al robot di identificare sempre il proprio proprietario.
Pesa 12 chilogrammi e ne può trasportare circa 10 per ben 33 chilometri. Il miglioramento rispetto al recente passato è notevole, dato che il precedente costruito da Piaggio poteva trasportare 18 kg fino ad un tragitto di “soli” 20 km.
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I gadget, comunque, non finiscono qui. Gitamini utilizza infatti una serie di telecamere a sensori radar incluso per navigare e seguire il suo proprietario. Può raggiungere i 10 km/h di velocità massima (mica male!).
Il suo prezzo non è dei più accessibili; vanno sborsati infatti 1800 euro per questo oggetto indubbiamente utile ma comunque limitato.
Non può infatti salire sulle scale, al di là della portata massima con la quale sicuramente si potrebbe fare di più. Ad ogni modo, l’oggetto è più che convincente.
E in futuro, chissà, magari l’evoluzione di questi veicoli avanzerà talmente tanto da permettergli di seguire il proprio “padrone” in ogni luogo necessario al suo utilizzo. Ad esempio, negli Stati Uniti questi robottini sono già presenti in 8 aeroporti.
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