La crisi dei chip continua a farsi sentire, e le perdite sono miliardarie. A farne le spese un gigante dell’automotive.
La crisi dei chip continua a farsi sentire, con ritardi nelle consegne e diminuzione o addirittura stop alla produzione delle automobili. Ciò ha un grande effetto ovviamente pure sui lavoratori, costretti alla cassa integrazione in diverse zone del mondo per un periodo più o meno lungo.
Le perdite dovute a questa crisi ammontano, secondo le ultime stime, a 180 miliardi di euro. Una cifra veramente enorme, come se un quarto del mercato automotive fosse all’improvviso fatto fuori. Soprattutto, però, l’anno più duro sarà il 2022.
Infatti, se il 2021 vede i margini salvi per le aziende, l’anno prossimo a causa della fine delle scorte messe in magazzino negli ultimi anni, porterà a un calo ben peggiore della situazione. In pratica, i ritardi avuti quest’anno potrebbero essere poca cosa rispetto a quanto potrebbe accadere in futuro. Lo sa bene un gigante dell’automotive.
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Mercedes, consegne ritardate di un anno
Mercedes è il gigante dell’automotive colpito maggiormente, almeno per il momento da parte della crisi dei chip. Infatti, dalla Germania arrivano voci sulle consegne ritardate di alcuni modelli di addirittura un anno.
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La divisione più colpita sarà la Benz, con i modelli che avranno ritardi previsti anche per meno di un anno, ma comunque con tempi molto lunghi. Il problema chiaramente è grave e importante, e al momento quasi nessuno vede la luce in fondo al tunnel.
Secondo alcuni, tra cui pure Musk di Tesla, la crisi dei chip potrebbe andare a finire con la fine della pandemia, che potrebbe difatti arrivare nel 2022. Tuttavia, sappiamo bene come la guerra commerciale tra USA e Cina alimenti il problema, e questo porta a pensare che la crisi possa continuare per molto tempo ancora.