Nasce infatti negli Stati Uniti nel 1952. In Italia, invece, arriva solo nel 1964. Ecco la sua storia e come è divento un mito pop
Un must, soprattutto negli anni ’90. Accessorio fondamentale per rendere più profumata (e quindi più accogliente e presentabile) la propria autovettura. Magari a un primo appuntamento, quando si vuole fare colpo. Celebrato anche in una celebre canzone.
Quando, infatti, si era neopatentati e si doveva andare a prendere la propria fidanzatina due passaggi erano d’obbligo: portare l’auto al lavaggio e appendere lui. A prescindere dalla fragranza. Stiamo parlando, ovviamente, dell’Arbre Magique. Il celebre alberello che profuma le auto e che adesso compie 70 anni.
Nasce infatti negli Stati Uniti nel 1952. In Italia, invece, arriva solo nel 1964. Giancarlo Tavola, presidente di Tavola Spa, distributrice esclusiva (e dal 1975 anche produttrice) di Arbre Magique lo scopre in quegli anni in un taxi newyorkese. E decide di farlo conoscere anche in Italia.
Da quel momento, l’alberello penzolante diventa un accessorio fondamentale per la nostra autovettura. Dalla prima profumazione, classica, al pino, negli anni arriveranno una infinità di varianti. Oggi se ne contano una quarantina. Sempre lì, a penzolare, a dondolare attaccato allo specchietto retrovisore.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Mach-Eau: da Ford arriva l’eau de toilette al profumo di benzina
Sempre protagonista
Un accessorio entrato così tanto nell’immaginario collettivo da essere anche celebrato. In canzoni, ma non solo. Quella che maggiormente ricordiamo è “Sei un mito” degli 883. In cui Max Pezzali, raccontando il primo appuntamento con la ragazza più desiderata da tutti, canta “tappetini nuovi, Arbre Magique”. Perché l’auto doveva essere pulita e profumata. Perfetta, per una donna perfetta.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Harley Davidson 883, la moto che ha ispirato Max Pezzali
Insomma, un mito pop. Più avanti, lo troveremo anche nelle canzoni degli Articolo 31 e di Calcutta. Ma, soprattutto, in film di enorme successo. Robin Williams lo porta al collo ne “La leggenda del re pescatore” di Terry Gilliam e il killer di “Seven”, inquietante thriller di David Fincher, lo usa per nascondere l’odore dei suoi crimini. E, senza spoilerare, vi ricordiamo che l’assassino di “Seven”, vinse l’Oscar… Anche merito dell’Arbre Magique.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> J-Ax: che auto da urlo grazie al pezzo più zarro del mondo (FOTO)
Il Covid ha “abbattuto” anche l’alberello
A 70 anni dalla nascita, quest’oggetto di culto degli automobilisti sembra essere stato scalzato dagli specchietti retrovisori delle auto. Eh già, ormai a quest’età è giunta l’ora della “pensione”. Ma chi o cosa avrà sostituito l’alberello profumato?
Sembra sia tutta colpa del Covid, della pandemia e della situazione sanitaria nel mondo. Ma cosa c’entra il virus con Arbre Magique? Non ci avete fatto caso ultimamente? Ormai la nuova “moda” sembra quella di appendere le mascherine protettive allo specchietto dell’auto, addirittura sembra che c’è qualcuno che le collezioni…
Da domani fateci caso, non si vedono più alberelli ma solo mascherine! Com’è cambiato il mondo…