La Lamborghini Bravo è discendente diretta della Lamborghini Urraco. Da questa eredita anche la meccanica
Inconfondibile con quella forma tagliente. Nonostante siano passati tanti anni, gli appassionati non la dimenticano. Anche perché, le auto di una casa automobilistica storica e specializzata in supercar, difficilmente si dimenticano.
La Lamborghini Bravo è una concept car prodotta da Lamborghini. Si tratta di una coupé a due porte presentata al salone dell’automobile di Torino nel 1974. Quella di Torino non fu una presentazione in anteprima, dato che il prototipo Bravo aveva già macinato diversi chilometri. Mai come in quell’occasione i collaudatori di Lamborghini erano stati scrupolosi.
La Lamborghini Bravo è discendente diretta della Lamborghini Urraco. Da questa eredita anche la meccanica. Come detto, lo stile è inconfondibile con cofano anteriore e posteriore solcati da un gran numero di sfiati rettangolari per l’aria. L’autovettura sembra avvolta e fasciata da superfici vetrate. E a completare la silhouette, abbiamo i cerchi, altrettanto caratteristici.
Per anni nel museo privato di Bertone. Ma fu ceduta all’asta insieme ad altri prototipi iconici, quali la Chevrolet Testudo del 1963, Lamborghini Marzal del 1967, Lancia Stratos HF Zero del 1970, Lancia Sibilo del 1978 e Lamborghini Athon del 1980. Valutata quasi 600mila euro.
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Il nome della vettura probabilmente deriva come di consueto dal mondo delle corride, dove Bravo indica una razza di toro usata in tali manifestazioni. E, in effetti, le caratteristiche meccaniche sono davvero potenti. E, come detto, ricalcano quelle di “mamma” Urraco: un motore 3.0 litri da 220 CV, un cambio a 5 rapporti, le sospensioni anteriori McPherson, indipendenti le posteriori. Secondo quanto dichiarato, la velocità massima era di 272 chilometri orari.
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Disponibile in tre colori: giallo/bronzo, verde scuro e bianco. Gli interni erano tipicamente anni ’70, con un largo uso dell’Alcantara.
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