Hanno seguito ed accompagnato alcuni dei più famigerati malviventi. Delle vere e proprie “compagne di merende”. Vediamo chi sono.
Che siano da fiction o reali, i “cattivi” esercitano una forte fascinazione su ognuno di noi, tanto da soppiantare nel ricordo i buoni. Le vere star sono loro, i gangster o comunque si voglia chiamarli e le auto che li accompagnano nelle loro imprese.
Gomorra
Cominciamo con l’apoteosi del mondo a rovescio, Gomorra, la fiction tratta dal libro di Saviano ha ormai fan in tutto il mondo. Tutti citano a memoria alcune delle battute da antologia di Ciro e co. grazie anche alla parodia di the Jackal (“biv aggia’ capi’ si me’ pozz fida’ e’ te“) e molti si ricordano le auto che di volta in volta i protagonisti hanno usato. Tutti veicoli “sobri” per così dire, adeguati all’aplomb britannico dei personaggi. Una per tutti l’Audi Q7 di Salvatore Conte, celeberrimo dicitore in perfetto idioma transalpino della mitica “deux fritures ”. Indimenticabile la sequenza di “Vien, vien… vien’t a piglià o perdon”. Nero lui e nero il Q7 da cui scende per sparare dopo aver “perdonato” Danielino.
Suburra
Tratta da un romanzo di De Cataldo, la serie ha tra i protagonisti Aureliano Adami, alias Numero 8 (l’ottavo re di Roma). Numero 8 non si muove senza la sua Jeep Wrangler Unlimited nera. Un fuoristrada come deve essere, diretto discendente di quella commissionata dalle Forze Armate americane che avevano bisogno di un “veicolo leggero da ricognizione”. Una vettura spigolosa proprio come il carattere di Aureliano.
Leggi anche-> La Jeep che in America sostituì la carrozza coi cavalli | Storia lunga un secolo
Romanzo criminale
Sempre ambientato a Roma, ma ai tempi della Banda della Magliana a cui si ispira, Romanzo Criminale è un adattamento dell’omonimo romanzo del prolifico De Cataldo. Anche qui le auto sono simbolo di rivalsa dei personaggi, che passano da una vita misera all’ostentazione del lusso. Simbolo di questa ricerca è il Dandi, liberamente ispirato alla figura di De Pedis, l’elegantone, ambizioso e spietato. La sua auto è una Lancia Fulvia HF Coupé. La Fulvia si rifaceva alla linea dei motoscafi Riva e il coupé HF si riconosceva per il colore Amaranto e per la striscia blu e gialla che ne percorreva i cofani e il tetto. Un vero gioiello!
Leggi anche-> Il “giocattolo” per bambini “ricchi”: la Bugatti senza motore nei sogni da 100 anni
L’unica e vera per il più Grande
Finora abbiamo glorificato vetture di criminali da fiction, cattivi certo, ma su pellicola. Roba semplice, un copione scritto bene, un regista attento ed il gioco è fatto. L’aspetto truce deve durare il tempo di un ciak. Ma per qualcuno non è durato lo spazio di un film, anzi la sua di vita è stata l’ispirazione per tante pellicole. Parliamo del più grande, Alphonse Capone, il leggendario Al Capone. Lui e le sue vicende sono diventati un archetipo. Diventato ricco grazie al proibizionismo, autore e mandante di più di 200 omicidi (mai dimostrati), era anche amante delle belle auto. Leggendaria la Cadillac Town Sedan V8 verde del 1928 che Scarface si fece modificare per le sue particolari esigenze. La carrozzeria fu blindata e vennero aggiunti piccoli accorgimenti per poter sparare facilmente dai finestrini e dal lunotto posteriore. Bisogna essere pratici.
Leggi anche ->Quando l’America e la Ford resero omaggio agli Agnelli ed alla Detroit italiana
Rombanti, potenti, grintose. Le grandi compagne dei grandi cattivi, veri o di fantasia, erano scelte per spostarli a velocità mozzafiato da una scena all’altra della loro avventura criminale. Chi avrebbe pensato che, ancora di piú, sarebbero servite a fermarli, per sempre, nella memoria di tutti?