Rincari importanti e multe salatissime qualora si contravvenga alle nuove regole. Ecco cosa cambia con il Decreto Interministeriale.
La stangata. La firma è quella del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Decreto apporta alcune importanti novità relative ai tempi e ai costi sulla revisione delle automobili. Le chiamiamo “novità”, ma si tratta di una vera e propria stangata per gli automobilisti italiani.
Viene introdotto anche il “bonus veicoli sicuri”, che mette al riparo dall’aumento delle tariffe coloro i quali hanno acquistato recentemente un’auto nuova. Si tratta di una misura compensativa che permette l’esenzione dall’aumento del costo della revisione auto in occasione del primo controllo se effettuato entro la fine del 2023.
Un’esenzione che, tuttavia, non vale per tutti i veicoli, ma solo per un mezzo a persona. Per gli altri si applicherà il prezzo pieno. Un vantaggio che non andrà quindi a incidere particolarmente sugli automobilisti italiani. Viceversa, i centri autorizzati verranno ristorati dallo Stato, grazie a un fondo di circa quattro milioni di euro.
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Dall’1 novembre entrerà quindi in vigore l’aumento della revisione auto. Si arriva così all’adeguamento dettato dalle tabelle ISTAT. 13 anni per rimettersi in linea.
Per i cittadini ci sarà da pagare 54,95 euro, se il controllo verrà eseguito presso le sedi della Motorizzazione Civile. Un aggravio di quasi 10 euro, visto che adesso il prezzo è di 45 euro. Aumento ancor più sensibile per i controlli nei centri privati autorizzati: si passa da 66,8 euro a 79 euro. Il nuovo costo delle revisioni riguarda tutti i veicoli a motore come anche i rimorchi.
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Una vera e propria stangata per gli italiani, che ora si trovano tra l’incudine e il martello. Non effettuare la revisione della propria auto, infatti, è sanzionato dall’articolo 80 comma 14 del Codice della Strada, che prevede una sanzione amministrativa che va dai 173 ai 694 euro. Con possibilità di sospensione della circolazione e di multe salatissime, qualora si contravvenga anche a questo divieto: dai 1.998 euro ai 7.993 euro.
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