Tutti conoscono la Citroen 2CV: pochissimi appassionati invece sanno che questa vettura è stata prodotta anche in versione “aperta”.
E’ sempre una sensazione particolare quella di scoprire che una vettura estremamente popolare e diffusa è stata prodotta anche in varianti semi sconosciute.
Esattamente quello che è successo con l’auto in queste pagine, una vettura così rara e poco conosciuta che perfino gli appassionati della casa produttrice faticano a collocarla temporalmente.
Stiamo parlando dell’improbabile quanto interessante versione “spider” della Citroen 2CV, una vettura diffusissima prodotta in più di 5 milioni di esemplari in oltre 40 anni di vita.
L’automobile in questione nacque attorno agli anni 50 e non era nemmeno un progetto originale della Citroen, almeno non della sede francese del marchio.
E’ giunta l’ora di restituire un po’ di meritata fama a questa piccola automobile che al giorno d’oggi è più rara di una Maserati MC12 e non si fa per dire.
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Era il 1956 quando il progettista Robert Radar si unì agli ingegneri che sottoponevano la Citroen 2CV a modifiche più o meno sostanziali su carrozzeria e motore.
La vettura venne dotata di un nuovo propulsore da 500cc di cilindrata, capace di aumentare la velocità massima dell’auto fino a 120 chilometri orari.
Inizialmente, la vettura che prende il nome del suo ideatore venne prodotta in un lotto di 5 esemplari dalla fabbrica belga di proprietà del signor Radar che si tenne il primo esemplare, una vettura di un brillante rosso.
La sede belga della Citroen venne a conoscenza del progetto e lo approvò, producendo – a seconda delle fonti – un altro lotto di 20 o 25 esemplari. L’idea ebbe successo e l’auto venne battezzata come Citroen 2CV Radar.
Le modifiche al corpo della spider comprendevano un telaio ridisegnato con un cofano più ampio, alcuni interventi meccanici al motore e al cambio e l’aggiunta di portiere più piccole e basse.
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Dovevano inizialmente essere costruite 60 vetture dalla Citroen e dalla ditta di Radar: nel 1970 però proprio quest’ultimo venne colpito da una serie di difficoltà economiche prima di morire nel 1974.
Il progetto dunque si fermò qui, contribuendo a far sparire dai radar – per usare una battuta – la vettura che al giorno d’oggi è quasi sconosciuta.
In realtà, l’automobile è un esperimento estremamente interessante: pensare che è stata la fantasia di una singola persona a regalare alla storia una decappottabile sportiva davvero unica nel suo genere.
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