Il Dl Infrastrutture ha al proprio interno un’ampia parte dedicata alla realizzazione di grandi opere. Ma grosse novità anche per gli automobilisti
Il Decreto Legge Infrastrutture è stato licenziato alcuni giorni fa dal Consiglio dei Ministri. Come da iter, il testo passerà ora al Parlamento per l’analisi e per eventuali modifiche ed emendamenti. Il Dl Infrastrutture
Il Dl Infrastrutture ha al proprio interno un’ampia parte dedicata alla realizzazione di grandi opere nel nostro Paese. Un piano che, ovviamente, coinvolgerà i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma grande spazio è dedicato a diverse misure che interessano gli automobilisti.
Nel testo approvato dal Governo presieduto da Mario Draghi notiamo l’introduzione dei cosiddetti “stalli rosa”. Si tratta di aree di sosta dedicate esclusivamente alle donne in gravidanza o comunque ai genitori con figli fino a due anni. Il Dl Infrastrutture permette inoltre l’assegnazione ai vari comuni del compito di riservare aree di sosta o parcheggio a categorie speciali.
Si va dalle vetture che trasportano disabili, ai veicoli elettrici, destinati al carico e scarico delle merci o al trasporto scolastico. Una destinazione che può essere sia temporanea, che permanente. Se si dovesse parcheggiare nelle nuove aree istituite, come gli “stalli rosa”, senza autorizzazione, arriveranno multe molto salate.
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Nel Dl Infrastrutture si tratta molto il tema del trasporto pubblico locale. Un settore cruciale, non solo perché interessa milioni di pendolari che, ogni giorno, utilizzano i mezzi pubblici per andare sul posto di lavoro. Ma anche perché quei luoghi, purtroppo, rappresentano notoriamente possibili incubatori del contagio da Covid-19.
Le Regioni potranno quindi utilizzare una quota delle risorse assegnate dal Governo per erogare servizi aggiuntivi. Queste somme dovranno essere destinate soprattutto per aumentare la sicurezza a bordo e, quindi, frenare la corsa del virus. Molto temuta con l’arrivo dell’autunno.
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Ma ciò che interessa maggiormente gli automobilisti è la questione riguardante la targa prova. Un tema spinoso, dibattuto. Che porta anche a equivoci e sanzioni da parte delle forze dell’ordine. Secondo quanto messo nero su bianco dal Dl Infrastrutture la targa prova potrà essere apposta “per la circolazione su strada dei veicoli non immatricolati e di quelli già muniti della carta di circolazione … o del certificato di circolazione qualora detti veicoli circolino su strada per esigenze connesse a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento”. In questo secondo caso il riferimento è ai ciclomotori.
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