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Dicevano che era troppo “pesante” per correre, ma la Citroen DS vinse diverse competizioni

Tra le auto che hanno trionfato nelle competizioni di rally sicuramente non viene reso il giusto credito alla Citroen DS, la pesante berlina dalla linea futuristica. 

Dicevano di lei che fosse troppo pesante per correre. Che non avrebbe mai e poi mai potuto vedere una pista da rally o da competizione in generale. Invece, la Citroen DS smentì tutte le male lingue.

Oggi parliamo di una vettura leggendaria del gruppo francese, ricordata più per la sua linea innovativa e le sue forme eleganti piuttosto che per la sua carriera sportiva, specie nei rally.

Citroen DS Rally (Flickr)

Con una carriera durata vent’anni, dal 1955 al 1975, la DS è una delle auto più longeve mai messe in commercio dalla casa che ne produsse oltre 600.000.

L’automobile pesava oltre una tonnellata, non risultando certo una sportiva. Era però apprezzata come berlina di rappresentanza, nonostante alcuni giornalisti non avessero apprezzato la sua linea.

Alla prova dei fatti, alla memoria del grande pubblico la DS è stata consegnata come un Instant Classic.

Con poche, sostanziali modifiche, questa pesante berlina si rivelò anche un’automobile da rally più che discreta.

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La lunga corsa della DS

(YouTube)

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La carriera sportiva della cosiddetta Dea inizia nel 1956, un anno dopo la sua entrata sul mercato. E’ il pilota Pierre Courtes a condurre una DS19 nel Rally di Montecarlo, terminando al settimo posto.

E’ però Paul Coltelloni nel 1959 a conquistare il primo risultato di rilievo, laureandosi campione europeo di Rally proprio alla guida di una DS modificata per l’occasione.

L’automobile passa alla storia come ID19: alla fine, ridurre il peso è stata l’idea vincente.

Da lì in poi, gli anni 60 segnano una serie di successi per la berlina Citroen che si dimostra sempre un avversario da non sottovalutare, trionfando a Montecarlo una seconda volta nel 1964.

Dopo questo picco, la storia sportiva della DS diventa una parabola discendente, purtroppo. L’auto infatti riesce a conquistare qualche piazza in gare minori ma non tornerà più ai successi travolgenti del decennio precedente.

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Del resto, il peso degli anni si fa sentire: l’automobile si avvia sul viale del tramonto già dal 1973, anno in cui le viene affiancata la Citroen CX che ne riprende alcuni elementi estetici.

Tempo due anni e la CX sostituirà definitivamente la Dea che comunque si ritira con una serie di interessanti vittorie in una delle competizioni automobilistiche più dure e provanti.

Come sempre del resto, a fare storia non sono tanto i vincitori quanto coloro che trionfano andando contro tutte le aspettative del caso.

Manfredi Falcetta

Appassionato di auto e moto, mi piace immergermi nell’universo dei motori, scoprendo le ultime innovazioni tecnologiche e seguendo le competizioni più emozionanti. La scrittura e la lettura, invece, sono le mie oasi di tranquillità, dove mi perdo tra le pagine di libri avvincenti e mi esprimo liberamente attraverso le parole.

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