La Fiat 600 del 2000 è una delle utilitarie più diffuse in Italia. Ma per la Nuova 600, la casa torinese ha deciso di fare un salto indietro nel passato.
La Fiat 600 – anche se correttamente il nome andrebbe scritto in lettere – è sicuramente una delle utilitarie più diffuse in tutta Italia. Costruita dal 1998 al 2010 in vari allestimenti, è ubiquitaria nelle città italiane.
Questa piccola automobile si rifà almeno nel nome alla Fiat 600 originale, presentata nel 1955 e rimasta in produzione per oltre dieci anni.
La vettura in questione è l’icona indiscussa del boom economico del dopo guerra. Prodotta in oltre due milioni di esemplari, diede a tanti italiani un’auto ad un prezzo accessibile.
La 600 presentata nel 1998 era molto diversa – stilisticamente parlando – da questa vettura che sembrava strizzare l’occhio alla vecchia Fiat 500 e addirittura alla Fiat Topolino del preguerra.
Con la sua linea “a scatoletta” caratterizzata da un posteriore squadrato, la 600 assomigliava poco alla sua “antenata”. Tuttavia, fu comunque un’utilitaria di successo.
Prodotta in oltre un milione di esemplari, questa vettura aveva come pregio un motore dalla potenza decente abbinato ad un telaio molto leggero.
Questa combinazione, garantiva all’utilitaria una ripresa ed un’accelerazione decisamente interessanti per una vettura di fascia popolare, rendendo la guida molto divertente.
Tuttavia, per la prossima 600, Fiat ha deciso di cambiare le carte in tavola.
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Ritorno al passato per l’utilitaria
Come è già accaduto con la nuova Fiat 500, anche la prossima 600 potrebbe abbandonare le linee anni 90 caratterizzate dalla “squadratura” in favore di un ritorno al classico design del marchio.
A dirla tutta, per una persona non appassionata di auto potrebbe essere anche difficile distinguere in strada questa nuova 600 da una nuova 500: le auto differiscono l’una dall’altra per pochi dettagli.
Innanzitutto la 600 sembra più grande e spaziosa. Poi abbiamo vari dettagli che strizzano l’occhio alla “nonna” dell’auto degli anni 50 come cerchioni, tettuccio, frontale e specchietti retrovisori.
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A dare vita a questo prototipo, David Obendorfer, designer di fiducia della casa torinese quando si tratta di dare nuova vita a dei miti del passato.
La domanda che ci stiamo ponendo tutti è: questa vettura si farà?
Purtroppo, anche qui la risposta non è positiva: esiste una proposta per sostituire la Fiat Punto con questo modello ma è solo un’ipotesi che non trova riscontro nei progetti concreti della casa.
Per tornare a guidare la 600 insomma, potrebbe servire più tempo.