Sul gruppo FCA pesa una grave sentenza della United Auto Workers. Le accuse mosse verso il gruppo automobilistico non sono affatto lievi.
Grossi guai per il gruppo FCA, il sodalizio costruito partendo da due colossi dell’automobilismo mondiale vale a dire il Gruppo Chrysler fondato negli USA ed il Gruppo Fiat nostrano.
L’FCA ha subito accuse molto gravi da parte dei magistrati incaricati di vigilare sulla regolarità delle operazioni svolte dai gruppi industriali che si occupano di produrre automobili nel corso del 2000.
Infatti, FCA – secondo le accuse presentate – sarebbe responsabile di alcuni casi di corruzione molto eclatanti.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2009 ed il 2017 in cui la società era guidata da Claudio Marchionne. Tre dirigenti sono stati accusati di aver corrotto con beni di lusso i sindacalisti di un importante gruppo locale.
Parliamo dell’United Auto Workers che sarebbe stato “tenuto a bada” dall’indire scioperi ed altre manifestazioni per i lavoratori tramite un sistema di regali e tangenti.
Un giro di corruzione da milioni di Dollari che però non è passato inosservato alle autorità statunitensi.
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Gli individui accusati di aver partecipato a questo sistema corrotto sono tre manager del gruppo FCA.
Secondo l’inchiesta avviata dal giudice, nei quasi dieci anni di un sistema “volto ad oliare gli ingranaggi” per usare le parole dei magistrati, i tre avrebbero donato denaro e favori ai vertici dell’UWA.
Tra i “regali” forniti dai manager del gruppo FCA centinaia di migliaia di Dollari, trasferiti sul conto dei sindacalisti coinvolti con delle finte donazioni di beneficenza dirette a società false.
Non solo: secondo l’inchiesta, uno dei sindacalisti accusati di corruzione avrebbe chiesto ai manager di finanziargli un matrimonio da sogno a Venezia con tanto di motoscafo destinato agli sposi.
In altre occasioni, i doni sarebbero state delle armi da fuoco. In totale, il pagamento illecito ammonterebbe ad oltre 3,5 milioni di Dollari spesi tra il 2009 ed il 2016.
La FCA ha chiuso la questione, patteggiando una maxi multa che vale dieci volte i pagamenti illeciti: ha infatti pagato 30 milioni di Dollari per il caso.
I tre manager in questione si sono dichiarati colpevoli ed è auspicabile che siano dimessi dal loro ruolo amministrativo.
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