Una microvettura, per l’esattezza. Sono state costruite e vendute tre diverse versioni, “Luxe”, “Tourisme” e “GT”
E’ arrivata troppo presto. Di qualche anno in anticipo rispetto agli anni del boom economico che ha investito l’Italia, ma, in generale, l’Europa, rialzatasi dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Vespa 400 è stata progettata da Piaggio, il produttore italiano di scooter Vespa, e concesso in licenza alla società francese ACMA. La Vespa 400 viaggiò sul mercato e sulle strade negli anni 1957-1961.
A dispetto del nome, la Vespa 400 è un’autovettura. Una microvettura, per l’esattezza. Costruite e vendute tre diverse versioni, “Luxe”, “Tourisme” e “GT”. In realtà, la prima microvettura fu terminata addirittura nel 1952. Ma, tra collaudi, versioni che non convincevano e i tempi tipici di quegli anni, arrivò sul mercato solo diversi anni dopo.
La microvettura, cui si assegnò il nome di “Vespa 400”, venne presentata al Salone dell’automobile di Parigi del 1957. In quell’occasione ottenne un discreto successo e, in pochi mesi, la raccolta di circa 20.000 prenotazioni.
Un esemplare di colore giallo compare nel film del 2010 La fontana dell’amore.
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La Vespa 400 montava un motore a due tempi ed era alimentata da una miscela olio-benzina. Carburante tipico per i mezzi, sia a quattro che a due ruote, di quel periodo. Sotto il cofano aveva un serbatoio dell’olio da 2,4 litri. La manovella a disposizione e la scala graduata completavano il kit per formare l’intruglio. In base al quantitativo di benzina inserita nel serbatoio era necessario provvedere, girando la manovella, all’aggiunta del quantitativo di olio adatto.
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Cambio a tre rapporti più retromarcia. La batteria era posizionata nella parte anteriore della Vespa 400, sotto il vano bagagli. Quanto ai freni, gli anteriori erano a tamburo da 170 mm, i posteriori a tamburo. Poteva toccare gli 85-90 chilometri orari.
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