Sedotto dalla campagna creata dai suoi colleghi londinesi, A.P., pubblicitario milanese, ha fatto una scelta che ha trasformato la sua vacanza in un incubo. Una lezione per tutti noi.
A.P., un pubblicitario milanese di 57 anni, innamorato delle nuove formule di mobilità green, ha deciso di rinunciare all’automobile. Possedeva del resto un vecchio diesel euro zero con cui girare per le strade della metropoli lombarda era diventato assolutamente fuorilegge, oltre che ambientalmente inaccettabile. Dopo un anno passato ecologicamente tra biciclette e monopattini è venuto però il tempo delle vacanze. Pieno di hobby, velocemente tramutati in pesanti valigie, il Nostro ha trovato una soluzione adatta ai tempi: noleggiare un’auto adatta alle sue esigenze e in linea con la sua immagine.
La scelta è caduta sulla Opel Crossland 1.2 a benzina. Modello sbarazzino e controcorrente della casa tedesca, pubblicizzato da una campagna di successo, che invita a trasgredire le regole classiche del comportamento automobilistico. Sì al divertimento, ai cani, ai bambini, al cibo. Tutto quello che le auto più parruccone sconsigliano pare essere possibile alla Opel Crossland. Un verdissimo motore a benzina dell’ultima generazione da oltre 20 km con un litro con una potenza non esuberante (83 CV), ma comunque sufficiente per portare a destinazione briosamente passeggeri e bagagli contenuti nell’abbondante bagagliaio da oltre 410 litri (in configurazione 5 posti). Per il noleggio, A. ha deciso di tutelarsi acquistando anche l’assicurazione Casco, a garanzia da ogni rischio. Ma non l’assistenza stradale, in base al principio che un’auto nuova, e garantita da un marchio tecnologico come Opel, era già una sufficiente garanzia in sé.
Il minimo che si possa dire è che l’idea non è stata brillante. Mentre si trovava all’inizio delle sue vacanze, l’auto ha abbandonato il suo entusiasta utente per ben due volte, cessando definitivamente di vivere durante un sorpasso, a causa di un inconveniente non ancora chiarito. Al danno del carro attrezzi, pagato a spese dell’ottimistico utente, si è aggiunto l’intervento poco puntuale del noleggiatore, che lo ha palleggiato, sempre a bordo del carro attrezzi che diventava un taxi sempre più costoso, da un’officina all’altra, fino a raggiungere l’assistenza ufficiale Opel, che si è rifiutata di prendere in carico la vettura, in quanto proprietà di un autonoleggio. Appiedato e mazziato, A. si è ritrovato sul marciapiede, abbandonando la vettura al suo destino, o meglio al carro attrezzi. Da ora rimetterla in strada sarà un problema dell’autonoleggio, mentre al nostro pubblicitario appiedato resta il problema di trovare, e sperabilmente pagare a spese del noleggio traditore, una vettura con cui tornare a casa. Seguirà ancora una volta le sirene della pubblicità per trovare la partner ideale della sua ingombrante attrezzatura?
Noi ne dubitiamo. Ma gli consigliamo di non dimenticare stavolta l’assistenza stradale, nel caso che anche la nuova seducente fiamma decida di giocargli qualche brutto scherzo.
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