Costruita per celebrare il 40º anniversario dell’introduzione sul mercato della Lamborghini Miura. Basata sulla piattaforma della Gallardo
Esposta in anteprima durante una cerimonia ad inviti presso il Museo della televisione e della radio a Los Angeles il 5 gennaio 2006. Fu presentata ufficialmente al Salone dell’automobile di Detroit due settimane più tardi.
Sono veramente poche le auto in grado di cambiare il mondo dell’automobile come fece la Miura: con un motore V12 centrale e un corpo davvero affascinante, la due posti della Casa del Toro ha ridefinito il concetto di auto sportiva. A riprova di ciò, al suo debutto la Miura era l’auto più veloce del mondo.
Con una velocità massima di 280 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi, la Lamborghini Miura stabilì nuovi standard nel segmento delle auto sportive. Grazie al design rivoluzionario e alle inconfondibili e affascinanti ciglia, la Miura 350 CV fu prodotta in 475 unità.
Ma la storia di successo andò ben oltre: la Miura venne sviluppata ulteriormente nella Miura S con 370 CV e nella Miura SV, che aveva parafanghi più larghi e un motore notevolmente migliorato da 385 CV con sistemi di lubrificazione separati per motore e cambio.
La Lamborghini Miura Concept
Costruita per celebrare il 40º anniversario dell’introduzione sul mercato della Lamborghini Miura. Basata sulla piattaforma della Gallardo, si tratta di una maquette perfettamente rifinita ma non marciante, in quanto priva di motore.
Sebbene molti all’epoca ipotizzassero che avrebbe usurpato l’allora invecchiata Murcielago, la prerogativa di questo concept è sempre stata, in realtà, quella di essere un tributo. Piuttosto che un’anteprima per quello che sarebbe successo. Guardando a ciò che sarebbe seguito al Murcielago, il Reventon era sicuramente più suggestivo.
Walter de’ Silva, l’allora responsabile del design di Lamborghini, era appassionato di questo progetto, affermando di aver sognato di reinterpretare il design senza tempo della Miura in termini moderni e contemporanei. Guardando al concept, diremmo che ha realizzato quella visione piuttosto bene. Le classiche ciglia sono incorporate nelle luci, le portiere “a clacson” rimangono, ma ci sono sfumature di Lamborghini da seguire nelle luci posteriori e l’aerodinamica, la vestibilità e la finitura si addice a un design molto più moderno. È anche piuttosto appropriato che questo concetto sia arrivato nei giorni felici del layout del motore V12 progettato da Bizzarrini che ha colpito i titoli per primo nella Miura originale e se ne è andato con la Murcielago SV del 2009.
La linea della “Miura Concept” era ispirata a quella della “Miura” del 1966. Per celebrarla ne ricalca volutamente la sagoma. Tuttavia, rispetto all’originale è di circa 16 centimetri più lunga, di 11 centimetri più alta. Ma, soprattutto, di ben 23 centimetri più larga. Profondamente diversi invece sono gli allestimenti, le dotazioni e le finiture, reinterpretati in chiave contemporanea e attraverso le tecnologie più evolute.
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I fari, i cerchi e l’inconfondibile persiana posteriore, pur realizzati con accorgimenti all’avanguardia, sono influenzati dal design originale. Vi sono altresì integrati elementi modernissimi. Come le frecce a led sui retrovisori, i diffusori d’aria a lato della calandra e le luci posteriori a forma di Y. Elemento ricorrente in tutte le Lamborghini recenti.