Non è stato per niente semplice, anni di sacrificio e sudore, ma alla fine un sogno realizzato per lo chef.
Lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo nato a Ticciano, una frazione di Vico Equense in provincia di Napoli nel 1975. Figlio d’arte (papà era a sua volta cuoco) non immaginava certo di diventare un personaggio così popolare. Oltre che per le stelle Michelin, Cannavacciuolo è noto al grande pubblico per una miriade di trasmissioni di cui è stato ed è protagonista. Ha cominciato emulando Gordon Ramsay in Cucine da incubo (famoso il suo Adddddiossss e per le manate capace di sviluppare la forza di qualche migliaia di Newton), Masterchef e i vari spin-off, O’mare mio e Family Food Fight.
Di casa in tutta Italia
Sposato con Cinzia Primatesta e padre di due figli, Elisa ed Andrea, Antonino ha girato l’Italia e l’Europa grazie alla sua professione. Ha lavorato al Quisisana di Capri, in Alsazia, a Strasburgo, fino ad arrivare nel 1999 a Villa Crespi, sul Lago d’Orta di cui assume la gestione in società con la moglie. E’ un uomo profondamento legato alle sue origini e alla sua famiglia. Ha dichiarato infatti “i figli sono il dono prezioso di ieri, l’orgoglio di oggi, la gioia del domani e l’amore per sempre”. Nel 2015, apre un locale a Novara, il Cannavacciuolo Café & Bistrot e nel 2017 il Bistrot Cannavacciuolo, a Torino.
Come in “Vacanze Romane”
Di recente Cannavacciuolo è tornato alle origini. Profetiche le parole di suo padre :“Se lavorerai sodo, un giorno anche tu avrai il tuo ristorante qui, tra le colline di Vico Equense”. Infatti ha da poco aperto un resort proprio nel luogo dove è nato, a Ticciano. Un posto in collina, lontano dal caos partenopeo, ma da cui si possono raggiungere tutti i posti più famosi della costiera. “LAQUA”, così si chiama il posto, offre ovviamente una ristorazione “stellata” e servizi first class. Ma come ci è arrivato fin lì? Su quale mezzo? Ed ecco che troviamo lo chef su Instagram a promuovere la sua nuova impresa in sella ad una vespa Piaggio, con faro basso VM2T degli anni 50. Un’icona del design italiano che è presente nell’immaginario di molte generazioni dall’anno della sua uscita, il 1946. Chi non ricorda Audrey Hepburn e Gregory Peck in sella alla vespa in “Vacanze Romane“? Molti ignorano che a progettarla fu un ingegnere aeronautico e che è stata esposta nei musei di tutto il mondo oltre ad essere nella collezione permanente del MoMa di New York e del Triennale Design Museum di Milano.
Insomma, non sarà leggiadro come Audrey né fascinoso come il Gregory Peck dell’epoca, ma la Vespa sicuramente porterà Cannavacciuolo verso un nuovo successo.
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