Una delle auto più iconiche della casa del cavallino, ricevette una recensione straordinaria, da un altrettanto campione automobilistico, purtroppo scomparso prematuramente.
Con una carriera trascorsa tra le maggiori scuderie di Formula Uno europee dell’epoca incluse la Tyrrell, la Arrows e naturalmente la Ferrari, Michele Alboreto è uno dei piloti italiani più celebri di sempre.
Il pilota milanese trascorse tredici anni dal 1981 al 1994 nella massima serie di gare automobilistiche europee conquistando cinque gran premi e sfiorando un epico titolo mondiale nel 1985 alla guida di una Ferrari.
Sfortunatamente, fu proprio sulle tanto amate piste che Alboreto perse la vita: successe nel 2001 quando – mentre testava la nuova Audi R8 Sport – uno pneumatico dell’auto esplose, mandando l’auto a schiantarsi su una recinzione.
Michele Alboreto infatti non si metteva soltanto al volante in qualità di pilota durante delle competizioni: l’uomo amava anche testare vetture destinate alla strada, supercar dalle prestazioni eccellenti che necessitavano di un pilota esperto.
Tra le vetture testate da Alboreto, spicca la leggendaria Ferrari uscita nel 1987 che tutti gli appassionati di Maranello non possono non ricordare.
La meravigliosa Ferrari F40 venne ufficialmente rivelata al pubblico nel 1987, colpendo da subito per il suo aspetto possente e soprattutto per il suono aggressivo e deciso del motore ad otto cilindri.
Le prestazioni della vettura erano impressionanti per l’epoca ma lo restano anche ora: velocità massima di 326 chilometri orari, accelerazione da 0 a 100 in circa quattro secondi, rapporto peso potenza di 2,58 cavalli per chilo.
Praticamente, questa vettura era un’auto da Formula 1 nel corpo di una sportiva da strada.
Michele Alboreto sempre nel 1987 rimase positivamente impressionato dalla vettura, portandola al limite in pista e su strada accompagnato da un giornalista a cui riferì le sue sensazioni nel corso del test.
“Ha un’accelerazione degna di una macchina da Formula Uno”, avrebbe detto al termine dei test al cronista, lodando anche la ripresa, la sensibilità dello sterzo e l’ottimo impianto frenante della super auto.
Alboreto tuttavia consigliò anche ai piloti meno esperti di stare alla larga da un bolide davvero troppo potente per automobilisti in erba: “E’ come un cane lupo, se gli fai del male può farne molto anche a te”, disse.
Di seguito, il video integrale del test.
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