Nicola Porro, irreprensibile giornalista, fa impallidire l’Europa intera dimostrando una realtà incontrovertibile.
L’elettrico, ormai, sta diventando sempre più importante nel mondo dell’automobile. Basti pensare agli obiettivi delle aziende per il futuro, con la maggior parte di queste disposte a rinunciare ai veicoli a benzina e diesel pur di fare spazio il prima possibile alla nuova tecnologia.
Basti pensare, ad esempio, a Tesla che è sicuramente l’impresa di riferimento nel settore. Tuttavia, non chiunque è d’accordo nel puntare tutto sull’elettrico.
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Soprattutto Nicola Porro che vede ancora difficile accantonare le auto, per come le conosciamo oggi, per buttarsi in maniera anticipata sul futuro.
La prima cosa da dire sul futuro dell’automotive è che, a partire dal 2035, molto probabilmente in Europa verranno banditi i veicoli alimentati a benzina e gasolio; o perlomeno, questa è la volontà del Presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen.
La Presidente in primis è convinta che i mezzi elettrici non inquinino la nostra atmosfera. Tuttavia, la realtà ai giorni nostri è ben diversa.
Il vicedirettore dell’Unità di trasporto sostenibile del centro di ricerca JRC di Ispra infatti ritiene che con milioni di auto elettriche e ibride in strada la situazione non migliorerebbe affatto.
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I campi magnetici nei parcheggi o nelle aree di ricarica potrebbero rendere tantissimi veicoli pericolosi per gli abitanti di un determinato luogo e non solo (anche se i suoi effetti, ad oggi, non sono valutabili in modo pratico).
In più, un altro problema attanaglia il bilancio delle auto che guideremo nel futuro: l’inquinamento.
In tal senso, il giornalista italiano Nicola Porro nel corso dell’incontro tecnico dell’Unae (associazione nazionale di certificazione degli installatori elettrici) a Cagliari ha mostrato un grafico che analizza i veicoli ibridi a benzina, quelli alimentati a metano bifuel (veicoli a doppia alimentazione) e anche i già noti benzina e diesel.
Porro ci ha tenuto ad evidenziare la graduatoria dei veicoli che danneggiano maggiormente l’ambiente. Al primo posto, ci sono gli elettrici che circolano in Europa (ad esclusione di Francia e Svezia).
Subito dietro il metano bifuel e l’ibrido a benzina. Ancora più indietro i mezzi a benzina, gli elettrici che circolano esclusivamente in Francia e, alquanto clamorosamente, per ultimi quelli a gasolio.
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Sì, avete capito bene. I motori diesel inquinano meno di quelli elettrici. Questo perché l’inquinamento ambientale viene calcolato valutando la quantità degli inquinanti prodotti nel corso della vita della nostra auto (ma anche moto o camion).
Senza dimenticarsi dell’estrazione dei materiali necessari alla sua realizzazione fino allo smaltimento. Sia quando viene prodotto che smaltito, l’elettrico inquina più di ogni altro propulsore al mondo.
Questo a causa delle batterie e, appunto, dei motori. Soprattutto quando sono a magneti permanenti. Chiariamo, l’innovazione è la chiave per costruire un futuro migliore.
Questo concetto riguarda ovviamente anche l’automotive. Ma la vera domanda è: siamo pronti per un cambiamento così importante e drastico?
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