I tratti scultorei della prima generazione, che sembravano futuristici nel 1981, mantengono oggi un fascino immutato
Il progetto della KATANA prende le mosse dalla KATANA 3.0 CONCEPT, realizzata da Engines Engineering su disegno dell’italiano Rodolfo Frascoli ed esposta a EICMA 2017 tra i commenti entusiastici del pubblico e degli addetti ai lavori. Un’accoglienza tanto calorosa ha convinto Suzuki a credere in questo modello. E ha spinto gli uomini di Hamamatsu a bruciare le tappe per proporre in tempi brevi una nuova KATANA. Affilata come una vera katana, questa moto è studiata per tracciare le traiettorie con precisione assoluta, ben supportata da sospensioni di prima qualità
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I tratti scultorei della prima generazione, che sembravano futuristici nel 1981, mantengono oggi un fascino immutato. La sapiente rivisitazione fatta da Suzuki fonde stilemi classici e altri moderni. Catturando lo sguardo con dettagli ricercati e finiture impeccabili. Il cupolino ospita un faro a LED e rende tributo all’antenata, con una forma che richiama per certi versi la tradizionale spada giapponese che dà il nome a questo modello. Quella prima KATANA cambiò radicalmente il mondo delle moto.
Anche gli accenti rossi e la sella bicolore che movimenta un codino essenziale, a sua volta con luce a LED, sono un omaggio alla KATANA degli anni Ottanta. Il risultato è una sagoma dalla personalità decisa. Guarda al passato proiettandosi verso il futuro. Trasmettendo un’idea di sportività e dinamismo, ma con tanta attenzione alla praticità nell’uso quotidiano.
Con il suo carattere, la nuova KATANA si presta bene alle personalizzazioni e Suzuki ha già predisposto per lei un ricco catalogo di accessori originali, utili ad esaltarne il lato più sportivo del suo carattere. Nel primo caso si possono scegliere per esempio le pinze freno rosse, un rivestimento della sella a sua volta con inserti rossi oppure componenti in carbonio. Nel secondo si può optare invece per un parabrezza fumé, per le manopole riscaldabili o per protezioni adesive per il serbatoio.
La KATANA offre una posizione di guida leggermente eretta, perfetta per avere una sensazione di controllo totale nella guida veloce e il giusto comfort negli spostamenti urbani. L’altezza della sella di 825 mm, i fianchi snelli e la particolare conformazione del serbatoio permettono di poggiare bene i piedi a terra. La KATANA è completata da una strumentazione multifunzione, con un pannello LCD che fornisce al pilota tutte le informazioni necessarie in modo chiaro, in ogni condizione meteo e di luce.
La KATANA utilizza la base meccanica di un’altra Suzuki che ha fatto epoca, segnando un’autentica rivoluzione tra le supersportive. Il motore deriva infatti da quello della celebre Suzuki GSX-R1000 K5. Moto dalle prestazioni eccezionali e capace di ottenere negli anni innumerevoli vittorie in ambito internazionale.
Gli ingegneri di Hamamatsu hanno lavorato a lungo su questo quattro cilindri, trovando una messa a punto ideale per un impiego stradale. Grazie anche all’adozione di un impianto di scarico 4-2-1 con uno spettacolare silenziatore nero che punta verso l’alto. La potenza massima è di ben 150 cv, abbinata a risposte dolci all’acceleratore e a una grande disponibilità di coppia ai bassi e ai medi regimi. Per un guida piacevole ed emozionante a qualsiasi andatura.
Le dimensioni contenute del motore permettono di realizzare un telaio in alluminio a doppio trave rigido e molto compatto. Quest’ultimo è ereditato dalla GSX-R1000 e sostiene direttamente il braccetto laterale portatarga, che integra gli indicatori di direzione.
La forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm è completamente regolabile. Mentre il monoammortizzatore permette di intervenire sul precarico molla e sul freno idraulico in estensione. Un altro componente di pregio sono le pinze freno anteriori Brembo ad attacco radiale. Lavorano assieme a un evoluto sistema antibloccaggio ABS, fornito invece da Bosch.
I suoi dati sulle velocità delle ruote sono utilizzati anche dal controllo elettronico della trazione. Il che rende più semplice e sicura la gestione della potenza, specie sui fondi a bassa aderenza. Questo dispositivo interviene sull’accensione per modulare l’erogazione della potenza. E può essere regolato dal pilota su tre livelli d’intervento oppure disattivato tramite un semplice comando sul blocchetto elettrico sinistro.
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