Quanto successo nel GP di Silverstone della F1 avrà ripercussioni ancora a lungo, ma i commissari hanno già messo un punto.
L’incidente che ha costretto al ritiro Verstappen nel GP di Silverstone della F1, avrà ripercussioni ancora a lungo per questo mondiale, già nel prossimo weekend di gara all’Hungaroring. Per questo i commissari hanno già messo un punto.
Essi infatti hanno deciso di vietare a qualsivoglia persona, pure i team principal, di entrare nel loro ufficio. Ricostruendo ciò che ha portato a questa decisione, ecco che il tutto parte da Toto Wolff, direttore di Mercedes che si è recato senza permesso dagli steward.
A questo punto, il team principal di Red Bull Chris Horner non è rimasto a guardare, anzi anche lui si è diretto dai commissari. Ecco che questi atteggiamenti non saranno più tollerati in futuro, e ciò è stato chiarito a tutti tramite mail mandata dal capo degli steward, ovvero Michael Masi.
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Commissari vs scuderie: cosa rischia chi viola le regole
I commissari dunque si sono ampiamente schierati contro il modus operandi di Wolff e Horner, vedendo nelle loro intenzioni delle ingerenze, anche se c’è da dire che è stato il primo a causare il tutto, con il secondo che è dovuto correre a ristabilire la situazione.
Se dovesse risuccedere una cosa del genere, ecco che scatterebbero delle sanzioni. Esse vanno dalla semplice reprimenda a una multa, fino a togliere dei punti dalle patenti dei piloti e addirittura alla squalifica per il weekend di gara.
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I team principal e i driver sono avvisati. Tuttavia, si potrà sempre chiedere di essere ammessi all’interno dell’ufficio dei commissari previa autorizzazione data dagli stessi, o convocazione, come di solito accade in caso di contatto tra piloti.
La guerra tra Red Bull e Mercedes, dunque, ha implicato anche i commissari. Adesso, siamo nelle ore calde più fredde, visto che manca ancora una settimana all’Ungheria. Ma nei giorni di quel weekend di gara, ecco che potrebbe scoppiare ancora un altro conflitto.