Audi ha deciso di mostrare le proprie ambizioni future del marchio attraverso un’installazione di marketing
Tre concept car elettriche e a guida autonoma, firmate Audi. Le Audi Sphere mostreranno le idee della casa automobilistica su come appariranno gli interni delle auto quando la guida autonoma diventerà una realtà.
Anteprima a Monaco
La prima, chiamata Skysphere, debutterà alla Monterey Car Week in California dal 12 al 15 agosto. La Grandsphere sarà presentata in anteprima al salone dell’auto di Monaco a settembre. Il terzo modello, l’Urbansphere, sarà svelato nella prima metà del 2022. Le tre vetture, comunque, arriveranno effettivamente sul mercato dal 2025.
E’ la visione olistica a guidare i concetti di “sfera” immaginati da Audi. La casa automobilistica vuole quindi creare un ecosistema digitale di app e servizi che vada oltre l’esperienza dell’auto. Da Audi dicono che la Grandsphere avrà uno “spazio vitale” interno che offre opportunità simili a un salotto ai suoi occupanti su lunghe distanze quando l’auto si guiderà principalmente da sola.
Sarà la fiera di Monaco a mostrare, per la prima volta, i tre nuovi modelli. Partendo proprio dagli interni, che rappresentano il fulcro del progetto. Gli esterni, infatti, sono sviluppati attorno a essi.
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Le tre concept car
Idea concepita da KMS Blackspace e SCHMIDHUBER, in collaborazione con gli specialisti danesi di design interattivo Kollision e gli esperti di AV Creative Technology. Audi ha deciso di mostrare le proprie ambizioni future del marchio attraverso un’installazione di marketing esperienziale di alto profilo.
Riempiendo tre sfere giganti con una gamma di tecnologie interattive e futuristiche che includevano pad video in realtà aumentata. Pareti video giganti e concept car, ogni sfera rappresentava una delle priorità future del marchio Audi. Design leggero, auto elettriche e il loro impatto sull’ambiente.
Tra le altre delizie tecnologiche all’interno delle sfere, i visitatori hanno incontrato un’altra sfera più piccola. Questa volta uno schermo sferico interattivo di Pufferfish. I progettisti hanno utilizzato il palantir digitale come schermo di controllo per attivare e controllare i contenuti video mappati sulla superficie interna della struttura sferica principale.
Gli utenti hanno ammirato un universo di costellazioni. Ognuna delle quali ha innescato uno showreel diverso sulla parete curva di fronte a loro. In quanto oggetto 3D, PufferSphere rappresenta un equilibrio unico tra un mezzo per lo schermo e una scultura. Invogliando gli ospiti ad avvicinarsi. Interagire con i messaggi fondamentali. E, infine, modellare il contenuto dell’ambiente che li circonda.