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La Formula Uno che non ti aspetti: sei ruote sono meglio di quattro, o forse no

Forse in pochi ricorderanno la Tyrell P34: questa monoposto da Formula Uno aveva una interessante caratteristica che risaltava subito all’occhio.

La innovativa Tyrrell P34 (Wikipedia)

Il regolamento della Formula Uno al giorno d’oggi è molto severo e basta una piccola infrazione per imbattersi in tremende sanzioni economiche o penalizzazioni in classifica. Ma non è sempre stato così.

Approfittando di un regolamento più permissivo infatti nel 1976 la scuderia di Ken Tyrrell, forte di alcuni successi ottenuti con il pilota Jackie Stewart che aveva ottenuto due campionati del mondo pochi anni prima più il titolo costruttori nel 1971.

Questo spinse la scuderia britannica a spingersi oltre, progettando una vettura incredibile per le sue caratteristiche mai replicate nella Formula Uno: nacque la Tyrrell P34, fornita di ben sei ruote anziché delle regolamentari quattro.

La vettura venne progettata nella convinzione che l’utilizzo di quattro piccole ruote sterzanti celate dietro il musetto aerodinamico avrebbero migliorato l’inserimento in curva, rendendo la vettura più performante delle sue rivali: i test diedero responsi positivi su questa teoria.

Test mai confermati provarono che l’aerodinamica della vettura era sufficiente per tenere testa alle altre monoposto ma – con disappunto del progettista Derek Gardner – la velocità massima non migliorò di molto rispetto alle Tyrrell precedenti.

Un problema subito riscontrato fu la dimensione delle ruote anteriori: se ad esempio la vettura si muoveva a 200 chilometri orari, quelle anteriori si trovavano ad una velocità effettiva di 320, rischiando di danneggiarsi.

Ciononostante, le prime esperienze in pista con la Tyrrell P34 impressionarono positivamente i piloti.

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La Tyrrell P34 in pista: tra gioie e dolori.

Negli anni, la P34 è diventata un’icona della cultura pop (Facebook)

Il debutto della nuova Tyrrell P34 avvenne nel Campionato Mondiale di F1 del 1976: l’auto saltò le prime gare ma fu pronta per gareggiare a Jarama durante le prove in pista.

Nelle mani dell’esperto pilota Jody Scheckter la vettura performò bene, riuscendo anche ad ottenere un trionfo al GP di Svezia e una serie di podi. Il suo compagno di scuderia Patrick Depailler fu meno fortunato a causa di una serie di guasti ai freni ed all’accensione ma conquistò comunque alcuni secondi posti.

La Tyrrell di Scheckter arriverà a chiudere il campionato del 1976 in terza posizione con 49 punti, un risultato decisamente incoraggiante.

Purtroppo, la stagione successiva non fu così positiva: una lunga serie di guasti e problemi meccanici penalizzò la vettura al punto da relegare la Tyrrell al sesto posto nel campionato costruttori di quell’anno. Nessuno dei piloti riuscì a vincere un singolo Gran Premio.

Dall’anno successivo, la Tyrrell P34 fu accantonata così come l’innovativa configurazione a sei ruote: le fu preferita infatti una classica monoposto con quattro ruote e un design più classico.

La P34 resta comunque nella storia come qualcosa di unico, un tipo di vettura che difficilmente rivedremo ancora in un campionato di Formula Uno che è rimasta indelebilmente nella storia di questo sport.

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Manfredi Falcetta

Appassionato di auto e moto, mi piace immergermi nell’universo dei motori, scoprendo le ultime innovazioni tecnologiche e seguendo le competizioni più emozionanti. La scrittura e la lettura, invece, sono le mie oasi di tranquillità, dove mi perdo tra le pagine di libri avvincenti e mi esprimo liberamente attraverso le parole.

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