Pressioni sulla politica da parte di Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e Istituto di vigilanza sulle assicurazioni
Non passa giornata che, almeno come rumors, non arrivino brutte notizie per gli automobilisti e per i possessori di una autovettura. L’ultima “trovata” (ancora in fase di discussione) andrebbe a toccare il criterio di bonus e malus che, da sempre, caratterizza le polizze assicurative.
Secondo quanto trapela, le compagnie assicurazione vorrebbero rivedere il sistema e i criteri che animano il meccanismo di premialità per i propri assicurati. Nulla di certo, sia chiaro. Ma già il fatto che se ne stia parlando non promette nulla di buono.
Nell’ultimo periodo, infatti, la notizia rimbalza sempre di più negli ambienti dell’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che rappresenta le imprese di assicurazione operanti in Italia.
Ora, è sicuramente vero che il sistema assicurativo italiano sia in grande sofferenza. Soprattutto a causa di tanti “furbetti” che, spesso e volentieri, tentano di truffare o truffano con falsi sinistri che, ovviamente, vanno poi a pesare sulle casse. Ma così si rischia di punire tutti. E, in un periodo come quello ancora attuale, con il Coronavirus che morde salute ed economica, non è accettabile.
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Sostanzialmente, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici pensa che l’attuale sistema di “bonus” e “malus” non sia più efficace. Per molti, anzi, è considerato totalmente superato. Non adatto a misurare il rischio di guida. E, allora, come spesso accade, si fa pressione sulla politica affinché intervenga. A sostenere la richiesta di riforma, anche l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. La contestazione maggiore riguarda il sistema di risarcimento diretto.
Ovviamente, in tutto ciò ha un peso e un ruolo importante anche la pandemia da Covid-19. Secondo le ultime stime, infatti, nel 2020 il costo complessivo dei sinistri è sceso di quasi il 20%. Da aggiungere, inoltre, un decremento del 6% dei premi, sempre riferito allo stesso anno.
Causa principale, evidentemente, il lockdown dei mesi del 2020, con una circolazione delle auto molto ridotta e, quindi, anche un crollo del numero dei sinistri. Ma adesso siamo nel 2021 e i dati sono ritornati nella “Norma”. Con un premio medio che è sceso del 35% a partire dal 2012.
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