Tutti amano le supercar, ma purtroppo a causa della loro enorme velocità, e spesso anche per il modo alquanto rivedibile che le persone hanno di utilizzare queste sfreccianti automobili, accadono incidenti più o meno gravi ogni giorno come quello avvenuto lo scorso 4 luglio in California.
Una Chevrolet Corvette C8 è finita in una piscina mentre stava percorrendo la strada di una zona residenziale a 240 km/h, dove il limite di velocità non supera i 72 km/h (arriva fino a 24 nelle curve strette).
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Troppo folle anche per i migliori piloti del mondo, e infatti l’epilogo è stato a dir poco terrificante; all’interno dell’automobile c’erano tre persone. Due sono morte, mentre l’unica superstite sta lottando per rimanere in vita in terapia intensiva.
I due decessi sono avvenuti sul colpo dopo che i soggetti sono stati balzati fuori a causa dell’urto. Secondo quanto svelato dalle autorità, il guidatore ha perso il controllo a causa dell’elevata velocità del mezzo finendo per salire su un marciapiede, superare una siepe e fermarsi nella piscina di una casa.
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Gli inquirenti hanno aggiunto che il conducente ha tentato di percorrere la curva ma la Corvette si è sollevata compiendo varie torsioni su sé stessa. Sul marciapiede “incriminato” ci sono alcuni resti del veicolo, mentre altri sono stati trovati in piscina.
Le condizioni della sportiva americana aiutano a comprendere quanto l’impatto sia stato violento e quanto, purtroppo, l’utilizzo di determinate automobili in strade normali sia un trend quasi impossibile da fermare.