Negli anni ’80 la Ferrari era la supercar dei sogni. Avere una Ferrari, in particolare, avere una Testarossa, significava “avercela fatta”.
Fondata nel 1842, Riva era già il primo costruttore di barche al mondo quando Enzo Ferrari iniziò a produrre i propri veicoli. Da allora Riva è noto per il suo stile e la sua personalità ineguagliabili, quindi era inevitabile che il costruttore di barche venisse a collaborare con artisti del calibro del suo connazionale. Il risultato è il rarissimo Riva Ferrari 32.
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Uno dei soli 40 esemplari costruiti, il Riva Ferrari 32 (chiamato così per la sua lunghezza in piedi) è stato ideato dal presidente di Riva Gino Gervasoni ed Enzo Ferrari. I due insieme hanno pianificato attentamente il design in modo che nessuno potesse confondere il lignaggio familiare. Un team di designer e ingegneri ha lavorato per fondere perfettamente elementi. Come una presa d’aria in stile Testarossa con le classiche linee dello scafo Riva. Innovativo e accattivante, il grande spoiler in fibra di carbonio riesce a creare una linea perfetta con la prua riflettendo l’angolo allungato dello specchio di poppa.
La Ferrari non si avvaleva dell’assistenza di un vecchio costruttore di barche. Questo è stato un incontro tra i colossi con Ferrari che rappresenta il meglio dei motori italiani e Riva, il meglio della nautica italiana. L’eredità della Ferrari risale a Enzo Ferrari che fondò l’azienda nel 1939 e che è in costante aumento fino al dominio dei veicoli di lusso ad alte prestazioni per tutto il 20 ° secolo.
Alla fine degli anni ’80, la Ferrari Testarossa era la supercar dei sogni, che dominava i nostri schermi su Miami Vice e altri capisaldi della cultura pop. Oltre ad essere l’auto preferita dai milionari dell’epoca che indossavano Rayban e indossavano giacche sportive, da Michael Jordan a Michael Jackson. Avere una Ferrari, in particolare, avere una Testarossa, significava “avercela fatta”.
Forse la progenie più interessante del tempo della Ferrari sotto i riflettori lussuosi era il Riva Ferrari 32 del 1990.
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Equipaggiato con due motori BPM Vulcano 400 V-8 da 390 CV e 7.982 cc. Lo scafo può raggiungere una velocità massima di “soli” 100 km/h. Prestazioni non esaltanti per una Ferrari, ma come “pista” usa l’acqua e non l’asfalto, dunque di tutto rispetto. Una cuccetta abbastanza grande per due, insieme a un sacco di spazio, si trova sotto il ponte. Mentre sopra una panca per tre persone si trova a poppa del sedile del pilota.
Il motoscafo aveva l’ambizione di portare il meglio della terra nei mari. In sostanza, era una Testarossa a forma di barca. E con lo sforzo congiunto di Ferrari e del leggendario costruttore di barche Riva, questa visione si è concretizzata.
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