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Ferrari non è per tutti: a Maranello esiste una black list di clienti indesiderati | Ecco chi sono

La Ferrari è una delle case più rinomate quando si parla di auto di lusso. A volte però non basta neanche essere milionari per comprare una Rossa: scopriamo perché.

Una Ferrari in esposizione (Getty Images)

Diciamocelo chiaramente, possedere una Ferrari è il sogno di quasi tutti gli appassionati di automobili del mondo. La casa di Modena produce da oltre sessant’anni gioielli della meccanica, costosi quanto appariscenti.

Anche per chi non ne mastica molto di motori, avere abbastanza denaro per acquistare una Ferrari è un vero e proprio status symbol, sancendo un potere economico che molte persone con lavori “normali” possono solo immaginare.

Partendo dal presupposto che i prezzi variano enormemente da modello a modello e in base ad optional e servizi aggiuntivi, una Ferrari nuova ha un costo minimo di  200.000 euro circa in Europa.

La casa del cavallino rampante però rimane molto esclusiva e soprattutto estremamente selettiva con i suoi clienti: esiste una lista in aggiornamento che contiene i clienti “sgraditi” alla casa di Maranello.

L’elenco – al momento rilasciato solo parzialmente – comprende almeno 11 personalità in vista: imprenditori, cantanti, influencer, rapper e anche attori di fama mondiale. Le ragioni sarebbero etiche: comprare un’auto solo per ostentarla sui social o avere contenziosi giudiziari ad esempio sono fatti che a Maranello non piacciono.

Ma perché alcune star del cinema di Hollywood o cantanti che continuano ad essere in cima alle classifiche di Spotify non potranno mai più acquistare una Rossa? I motivi sono svariati e molti sono legati alla reputazione stessa della casa, una reputazione che la Ferrari non intende macchiare.

La lista nera di Maranello: ecco i VIP che non avranno mai una Ferrari

Il famoso attore Nicholas Cage (Facebook)

La lista di celebrità a cui la Ferrari non vuole vendere un’auto nuova è lunga e variegata: tra i nomi più importanti spicca quello di Nicholas Cage, l’attore famoso per kolossal come “Face Off” o per la saga “Il mistero dei templari”. Le ragioni sono prettamente economiche.

Cage è accusato di dilapidare le sue ricchezze in modo assurdo – ad esempio con l’acquisto di un fossile di Tirannosauro pagato milioni di dollari – e non sarebbe quindi una buona pubblicità per il Cavallino.

E che dire di Justin Bieber? La star del pop canadese è riuscita – incredibile ma vero – a perdere la propria Ferrari 458 Italia per tre settimane, costando ore di ricerche e soprattutto molto denaro alla casa di Modena che lo ha interdetto da acquisti futuri.

Restando in tema, un’altra star della musica mondiale il rapper 50 Cent, autore di una pietra miliare come il disco “Get rich or die trying”, avrebbe protestato con violenza contro la Ferrari stessa su Instagram dopo essere rimasto a piedi con la sua Ferrari 488.

I toni usati dal rapper non sono piaciuti ai vertici di Modena che non intendono vendergli mai più una vettura nuova, un po’ come il pilota Preston Henn – deceduto nel 2017 – che aveva intentato una causa contro Ferrari, finendo sul ruolino dei cattivi della casa italiana.

La lista è ancora lunga: tra i personaggi più in vista figurano il rapper Tyga – denunciato per un mancato pagamento in leasing dalla Ferrari – il pugile Floyd Mayweather che avrebbe preso una Ferrari nuova di zecca solo per ostentarla sui social e Kim Kardashian, accusata di aver comprato una Ferrari 458 Italia con del denaro sporco.

Avere un conto in banca più che robusto insomma potrebbe non bastare per comprare una Ferrari: la casa di Modena prende molto sul serio il rapporto di fiducia con il cliente e non concede seconde opportunità a chi lo infrange.

Manfredi Falcetta

Appassionato di auto e moto, mi piace immergermi nell’universo dei motori, scoprendo le ultime innovazioni tecnologiche e seguendo le competizioni più emozionanti. La scrittura e la lettura, invece, sono le mie oasi di tranquillità, dove mi perdo tra le pagine di libri avvincenti e mi esprimo liberamente attraverso le parole.

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