I monopattini elettrici importati in Italia con il bonus mobilità del Governo Conte continuano ad essere pericolosi. E non solo quando si trovano nel traffico.
Le polemiche attorno all’utilizzo dei famigerati monopattini elettrici in Italia non si placano, specie dopo quanto è accaduto a Bologna nelle ultime ore: Extreme Bike, un noto negozio che vende questi articoli nella periferia della città emiliana è stato distrutto da un rogo.
Secondo i Vigili del Fuoco che si sono presentati sulla scena del disastro, sarebbe stata la batteria al litio di uno dei veicolo elettrici ad esplodere improvvisamente, dando vita ad un violento incendio.
Il veicolo era in riparazione e non è chiaro se la batteria fosse difettosa o meno: anche il guasto per cui il mezzo doveva essere riparato non è stato accertato.
“Ho cercato di spegnere le fiamme con l’estintore, ho buttato fuori dal negozio il monopattino, ma forse alcune parti del litio hanno attinto copertoni e cartoni e il rogo è divampato”, la drammatica testimonianza di Enrico Turella, titolare del negozio.
L’esercizio commerciale è praticamente da ricostruire da zero con l’incendio che ha devastato il locale, estendendosi anche negli edifici vicini fortunatamente senza fare nessuna vittima.
Monopattini elettrici e sicurezza, gli altri casi “incriminati”
Quello di Bologna è solo l’ultimo caso in cui un monopattino elettrico ha causato un vero disastro: a Singapore il 7 giugno scorso uno dei veicoli è esploso senza preavviso mentre il proprietario – un giovane di 20 anni – lo trasportava verso casa con l’ascensore.
Il 20enne, soccorso dai Vigili del Fuoco e dai paramedici che hanno dovuto evacuare completamente la palazzina, è stato bersagliato da una fiammata così potente da causargli ustioni gravissime che lo hanno purtroppo ucciso poche ore dopo.
Questo senza contare gli oltre 122 casi registrati di gravi incidenti occorsi nel traffico che in alcuni casi sono costati la vita ai conducenti di questi veicoli, spesso guidati in maniera impropria e con almeno due o tre persone a bordo. Che l’adozione di questi veicoli per la mobilità cittadina sia stata una pessima idea?