A 5 anni dallo scandalo, un risultato storico che potrebbe creare un importante precedente giuridico.
Volkswagen dovrà risarcire gli italiani per lo scandalo “Dieselgate”. A stabilirlo una sentenza che ha riconosciuto fondata la class action avviata nel 2017 da Altroconsumo.
La casa automobilistica tedesca avrebbe installato sui motori EA189 un software non consentito. Il raggiro, secondo quanto emerso, era effettuato per abbattere le emissioni di ossido di azoto nel corso delle prove di omologazione. “Drogando”, così i test stessi.
Uno scandalo, quello del “Dieselgate”, che non si è ancora esaurito, viste le novità delle ultime settimane, che hanno allargato ancora il campo anche ad altre case automobilistiche. Si tratta, evidentemente, di un risultato storico che potrebbe creare un importante precedente giuridico. E, quindi, aprire a ulteriori azioni nei confronti delle case automobilistiche. Visti i tanti rivoli che l’inchiesta ha generato a cinque anni dallo scoppio del caso.
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Altroconsumo, che da anni si batte per la tutela dei diritti dei cittadini, aveva avviato la class action nel 2017. Proprio agli albori dello scandalo “Dieselgate”. Ad aderire a quella class action, oltre 63mila consumatori italiani, che adesso saranno risarciti.
Per il caso “Dieselgate”, comunque, non si era mossa solo l’Italia, ma anche gli omologhi di Altroconsumo in Belgio, Spagna e Portogallo. Le associazioni di tutela dei consumatori si erano riunite in una rete e adesso Volkswagen dovrà sborsare in tutto circa 200 milioni di euro.
Ai cittadini sono stati riconosciuti i danni patrimoniali e non patrimoniali. Altroconsumo li contatterà nei prossimi giorni per spiegare le procedure attraverso cui aderire al risarcimento. Volkswagen dovrà risarcire i 63mila italiani con 3.300 euro a testa.
A questa somma vanno aggiunti gli interessi a ciascun aderente ammesso. Si tratta del 50% per chi ha acquistato un’auto usata o rivenduto l’auto tra il mese di agosto del 2009 e il mese di settembre del 2015. Infine, Volkswagen dovrà rimborsare i consumatori delle spese legali e di pubblicità.
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