Lotus Emira: l’auto che segna la “fine” della casa automobilistica – Video

La casa britannica presenta la Lotus Emira, l’auto che segnerà il futuro della società, ma vediamo in che modo.

Lotus Elise (Getty Images)
Lotus Elise (Getty Images)

Potrebbe interessarti>>>La McLaren Senna in vendita: da sceicco a venditore di auto è un attimo

La Louts Cars fondata nel 1956 da Colin Chapman, uno degli ingegneri più importanti dell’epoca, non rappresentava solo un marchio qualsiasi di auto, ma bensì si ispirava alla mitologia greca.

Il nome Lotus, preceduto nel marchio dalle iniziale del nome completo del fondatore, deriva da un popolo della mitologia greca, i lotofagi, che si nutriva di loto per dimenticare la terra natale, come dichiarato dallo stesso Chapman affermando che chiunque avesse provato una delle sue auto si sarebbe dimenticato di tutte le altre.

La teoria di Chapman per produrre le auto era legata ad una sola regola, la leggerezza, che permetteva di alimentare le auto con motori piccoli, economici e di bassa cavalleria diventando così un esempio per la maggior parte delle case automobilistiche.

Dalla morte del fondatore nel 1982, la Lotus cambia padrone più e più volte, ma tenendo stretta la sua esclusività. Dopo la firma della collaborazione con la De Lorean Motor Company, per la costruzione della DMC-12 (l’auto di Ritorno al Futuro), la Lotus venne acquisita dalla General Motors, che nel 1993 cedette il controllo all’italiano Romano Artioli, possessore della Bugatti.

Sotto il comando di Artioli, la Lotus nel 1996 produce la Lotus Elise riscuotendo un particolare successo grazie anche all’idea di base di Chapman, producendo successivamente un altro modello chiamato Exige. A seguito delle enormi spese e perdite di Artioli con la Bugatti, l’italiano dovette cedere la Lotus alla Proton, un’azienda malese che nel 2001 decise di cambiare la provenienza dei motopropulsori da Rover a Toyota.

La fine della Lotus

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da SpeedList (@speedlist)

Potrebbe interessarti>>>Ralph Lauren ha il garage pieno di auto | L’assurdo è che manca una “Polo”

Arriva la fine anche per la casa costruttrice più esclusiva del mondo. La Lotus presenta la Emira, l’ultima auto a motore termico che la casa britannica produrrà. Si crede che non finisca qui, la Lotus non chiuderà i battenti ma cambierà la propria produzione in elettrico per seguire le direttive antinquinamento ed assicurarsi un futuro nel mondo delle auto.

Come dichiara la Lotus,Not just another sports car. The other sports car“, ovvero “Non un’altra auto sportiva. L’altra auto sportiva”. Questa frase è l’essenza e la descrizione più giusta per descrivere l’auto e quello che rappresenta.

La Lotus Emira rappresenta un connubio di affidabilità, potenza e tenuta di strada, purtroppo il parametro più importante non è stato rispettato: la leggerezza. L’auto pesa ben 1400 chili, che per una Lotus è come avere una seconda auto al traino, alimentata da 2 motori di concezione completamente opposta. Il primo è un grande e potente motore Toyota V6 da 3,5 litri, già utilizzato su modelli precedenti, e il nuovissimo motore di derivazione AMG 4 cilindri il linea da 2 litri trubocompresso, ma entrambi con una potenza di circa 400 cavalli. Configurabile con cambio manuale a doppia frizione 6 marce e LSD (Differenziale a Slittamento Limitato) o con una cambio automatico da 6 marce.

L’auto dovrebbe essere sul mercato nella prima metà del 2022, il prezzo per l’ultima Lotus a motore termico non è ancora stato dichiarato.

Gestione cookie