Capita a tutti di avere una brutta giornata e fare cose che non vorresti accadessero specialmente su un’auto di milioni di euro.
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La Formula 1 è, secondo la FIA(Federazione Internazionale dell’Automobile), la categoria più prestigiosa del mondo delle corse delle monoposto a ruote scoperte.
Nel corso degl’anni ci sono state tantissime modifiche riguardo il tipo e la cilindrata del motore, variando da aspirato a turbo e da 4 fino ai 16 cilindri con cilindrate che oscillavano tra 1,5 litri e 4,5 litri.
Creata nella fine del 19esimo secolo (1800-1899), la Formula 1 divenne tale solo agli inizi del 1900 con le prime forme di Gran Premio ed i primi regolamenti, mettendo a dura prova i piloti che avendo la stessa potenza a disposizione poteva vincere solo il pilota più veloce ed intelligente. Nel 1946 venne rinominata Formula A, con il regolamento che imponeva solo il limite di cilindrata dell’auto, 1,5 litri turbo o 4,5 litri aspirato. Il 3 settembre 1946, sulla pista del Valentino del parco omonimo, si svolse la Coppa Brezzi, la gara che fece spiccare il pilota Tazio Nuvolari a causa del volante della sua auto rotto dovendo così guidare dalla canna dello sterzo per finire la gara. Nello stesso periodo la Cisitalia, produce un auto dal motore piccolo ma dalla velocità spaventosa, infatti era solo 1,5 litri turbocompresso che raggiungeva una velocità massima di 350km/h, disegnata da Ferdinand Porsche.
Gli incidenti nei box
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La velocità, la potenza e la coppia delle auto di Formula 1 spesso e volentieri può ritorcersi contro il pilota e di conseguenza sulla sua sicurezza e della sua squadra, provocando incidenti spesso irriparabili.
Nella guida di tutti i giorni già vediamo molti incidenti spesso molto gravi o addirittura mortali, e la velocità è molto moderata; pensiamo ad una velocità quasi il doppio del limite autostradale, con 20 monoposto da più di 1000 cavalli ed oltre 350km/h in pochi metri, le conseguenze di una collisione o della rottura di una gomma potrebbero essere fatali, tanto da poter prendere fuoco come nel caso di Niki Lauda.
Per l’adrenalina, per un guasto o semplicemente per una distrazione, si possono creare danni di notevole importanza come nel caso dei circuiti di Formula 1 che ormai sono teatro dei più gravi incidenti della storia, in primis il circuito internazionale del Nürburgring, soprannominato l’Inferno Verde.
Il Nürburgring, la pista più lunga e più pericolosa del mondo tanto da essere stata cancellata dai Gran Premio perché considerata una trappola. L’Inferno Verde oggi viene utilizzato esclusivamente da appassionati nei track day e dalle case automobilistiche per cronometrare e battere i tempi su circuito delle altre case.