Rimasero tre auto uniche. Negli anni successivi vennero vendute insieme al prezzo di quasi 15 milioni di dollari.
Con la locuzione inglese concept cars conosciamo i prototipi di autovettura, realizzati sulla base di uno o più temi specifici. In genere definiscono un nuovo concetto di utilizzo o il limite raggiungibile dalla tecnica nell’epoca in cui vedono la luce. A volte senza tenere conto dei vincoli imposti dagli standard produttivi del tempo.
Le Alfa Romeo Bertone B.A.T.
Rientrano perfettamente in questa categoria le Alfa Romeo Bertone B.A.T.. Acronimo di Berlinetta Aerodinamica Tecnica. Si tratta di un gruppo di concept car realizzate dall’Alfa Romeo e dalla carrozzeria Bertone tra il 1953 e il 1955.
Il punto di partenza è il telaio della Alfa Romeo 1900C. Tre le auto immaginate e realizzate: B.A.T. 5 (1953), B.A.T. 7 (1954) e B.A.T. 9 (1955), tutte e tre disegnate da Franco Scaglione sull’autotelaio dell’Alfa Romeo 1900. La presentazione ufficiale al Salone dell’automobile di Torino del 1953, ’54 e ’55. A distanza di moltissimi anni, nel 2008, arrivò una quarta, la B.A.T. 11, stavolta basata sull’Alfa Romeo 8C Competizione.
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Parola d’ordine: aerodinamicità
Lo stile ricercato da Alfa Romeo era funzionale a ottenere il massimo dell’aerodinamicità dalle nuove concept car. Le tre autovetture montavano l’autotelaio dell’Alfa Romeo 1900C con motore da 100 CV e un cambio manuale a 5 marce. Potevano così toccare una velocità di punta intorno ai 200 Km/h. Che per i tempi non era affatto male.
La B.A.T. 5 pesava appena 1100 chili e colpì molto per la sua capacità di tagliare l’aria ad alta velocità. La B.A.T. 7 aveva invece un frontale più abbassato, che poi fu anche imitato dalla Fiat con il modello Turbina. Più classica, la B.A.T. 9, con i fari anteriori sui parafanghi e sempre visibili e, per la prima volta, sul frontale il classico scudetto Alfa Romeo.
Rimasero tre auto uniche. Negli anni successivi la vendita complessiva al prezzo di quasi 15 milioni di dollari.