Un caldo irreale, che ha causato anche diversi decessi, soprattutto tra i più anziani e fragili. Quindi la scelta urgente del governo.
Anche il Canada si iscrive all’elenco dei Paesi che, nel giro di pochi anni vieteranno la vendita di motori benzina e diesel. Lo farà con una data addirittura più vicina rispetto a quella comune del 2040, già scelta da altri Paesi. Il 2035.
Il Paese con la foglia d’acero sulla bandiera ha quindi deciso. Dal 2035 stop alla vendita di veicoli alimentati a diesel e benzina. Potranno essere vendute solo auto ad emissioni zero. E’ stato lo stesso primo ministro Justin Trudeau a comunicare la decisione.
Lo stop ai motori termici si inquadra in una più ampia strategia di arrivare a zero emissioni per tutto il Paese entro il 2050. Arriva, quindi, la scelta su scala nazionale. Uno degli stati più famosi e importanti del Canada, il Quebec, aveva comunicato la propria decisione già alla fine dello scorso anno. Anche in quel caso la deadline era stata fissata nel 2035.
Il primo ministro Trudeau, quindi, sceglie la linea dura e green. Così il Canada potrà allinearsi alle scelte già effettuate da diversi Paesi, sparsi un po’ in tutto il mondo. Europa compresa. Peraltro, già diverse case automobilistiche hanno annunciato la propria scelta di convertirsi totalmente all’elettrico. E parliamo di marchi molto importanti, quali Volkswagen e Audi.
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Il Canada ha preso questa decisione non solo per motivi di natura ambientale e di inquinamento. Situazione che pure, soprattutto, nelle grandi città, non è da sottovalutare. Sono soprattutto motivazioni di riscaldamento globale quelle a guidare il Paese retto da Justin Trudeau.
Ed è stata soprattutto l’estate che stiamo vivendo a far accelerare i tempi della decisione. Il Canada, infatti, ha vissuto e sta vivendo una stagione con temperature assai anomale, che hanno toccato anche i 50 gradi. Un caldo irreale, che ha causato anche diversi decessi, soprattutto tra i più anziani e fragili. E, come è noto, molte delle motivazioni relative al riscaldamento globale vengono attribuite anche all’inquinamento causato dai motori termici.
Ovviamente non si tratta di una scelta presa a cuor leggero, né di un passaggio di poco conto. Per questo, tanto le case automobilistiche, quanto i governi degli Stati dovranno programmare. Per riconvertire la produzione, in un caso, per incentivare il passaggio all’elettrico dall’altro. Non sarà semplice.
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