La sentenza della Cassazione si schiera dalla parte dei motociclisti. Saranno risarciti anche in caso di guida disattenta.
Importante pronuncia da parte della Corte di Cassazione, che “corre in soccorso” dei motociclisti. La Suprema Corte ha infatti stabilito che in caso di incidente il centauro può essere risarcito. Ecco cosa dice esattamente la sentenza.
La sentenza
La pronuncia della Cassazione esime da responsabilità i motociclisti disattenti. Se l’incidente avviene, però, a causa dell’asfalto dissestato. Con una propria ordinanza, gli Ermellini hanno stabilito che è l’ente gestore della strada ad avere il dovere di effettuare la manutenzione. Quindi, in caso di incidente avvenuto a causa del cattivo strato delle strade, sarà lo stesso ente gestore a doverlo risarcire. Anche in caso di guida disattenta da parte dei centauri.
Quindi, se si cade a causa di un avvallamento non sistemato, a causa di buche che sembrano crateri o per qualche spuntone del marciapiede o della carreggiata, a risarcire sarà l’ente gestore. E poco importa se il motociclista è stato disattento. Circostanza fin qui scriminante e molto tenuta in considerazione per l’accertamento delle responsabilità. E la quantificazione del danno.
Intanto, però, è sempre bene sottolineare come – Cassazione o meno – sia sempre fondamentale rimanere attenti mentre si è alla guida. Sia della propria moto, sia della propria auto. Perché, altrimenti, si mette a rischio la propria vita e quella degli altri.
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Enti Locali nei guai
Il caso specifico, che farà giurisprudenza, ha condannato la Provincia di Genova, che era responsabile del tratto di strada dove è avvenuto il sinistro oggetto della causa.
E, in generale, questa pronuncia della Suprema Corte, potrebbe creare non pochi problemi economici ai vari Enti Locali. Già peraltro fiaccati economicamente, non solo dai mesi di pandemia da Coronavirus, ma anche da anni di sperperi e cattive gestioni. Tanto politiche, quanto amministrative e burocratiche.
Sulla manutenzione della maggior parte delle strade, infatti, la competenza è di comuni ed amministrazioni provinciali. E visto lo stato delle arterie italiane, al Nord, come al Sud, è prevedibile che adesso possano arrivare tempi duri. La sentenza della Cassazione, infatti, scatenerà probabilmente una serie di ricorsi che rischiano, in tutta probabilità, di essere vinti dai motociclisti. Lasciando ancor più alla canna del gas gli enti locali.