Dopo il prolungamento di contratto con Alpine, Ocon non ha più fatto buoni risultati. La scuderia se ne pente già?
A sorpresa qualche settimana fa è arrivato il prolungamento di contratto per Ocon, da parte di Alpine. L’accordo siglato fino al 2024 è arrivato dopo degli ottimi risultati ottenuti dal francese nel primo terzo di campionato, ma poi nelle ultime gare il nulla.
Da Baku in poi, infatti, Ocon non ha fatto nessun punto, anzi è sembrato parecchio indietro rispetto ad un Alonso che invece gli ha dato paga. Infatti, lo spagnolo gli è arrivato davanti sia in Francia che in Austria, e pure a Baku dove il francese si è ritirato.
Insomma, pare che la strategia di Alpine si sia girata contro di se. Sta difatti venendo fuori l’idea che era di molti nel paddock e anche fuori di esso, ovvero quella di aver stipulato un accordo prematuro con Ocon, girando troppo presto le spalle ai possibili talenti di Renault nelle formule minori.
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Tutti i giovani di Renault che scalpitano
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Ci sono diversi giovani talenti nelle formule minori che appartengono a Renault-Alpine, i quali scalpitano per salire su una F1. Alonso è sicuramente bloccato fino al 2022, e con il prolungamento di Ocon al 2024, la situazione è abbastanza immobile.
Guanyu Zhou, che guiderà la monoposto nella prima libera della prossima settimana in Austria, è attualmente in prima posizione nel mondiale, e se dovesse vincerlo, difficilmente vorrà rimanere in F2. Per questo, è probabile che uno dei posti di Williams possa andare a lui, con Latifi mandato via e Russel in Mercedes.
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Gli altri talenti di Alpine sono: Lundgaard e Piastri sempre in F2; Martins e Collet in F3. Se per gli ultimi due l’arrivo nella massima formula è ancora un po’ lontano, per i primi due potrebbe arrivare se non nel 2022, nel 2023. A questo punto, servirà assolutamente un team junior per mandare un proprio pilota come titolare, e un altro come terzo pilota.
Insomma, la decisione di prolungare a lunga scadenza Ocon è sembrata troppo avventata per Alpine. Alonso lo sta battendo facilmente da ormai tre gare, mentre Zhou scalpita per soffiargli il posto a partire dal 2023. Certo è che, il pilota francese, nonostante le apparenze, naviga in cattive acque.