Torna il weekend di Assen e torna pure Vinales, infatti lo spagnolo ha dominato le libere olandesi bloccate dalla pioggia.
La pioggia e Vinales protagonisti della prima giornata di libere ad Assen, con la MotoGP che ha riaperto i battenti dell’università del motomondiale due anni dopo l’ultima volta. Lo spagnolo si è imposto facilmente nella prima sessione del mattino, mentre la seconda dopo pochi giri sull’asciutto si è praticamente bloccata.
L’acqua, infatti, ha lasciato poco spazio ai piloti per migliorare il proprio tempo, col risultato che rispetto a stamattina non è cambiato niente o quasi per la qualificazione al Q2. Per domani, comunque, regna sovrana l’incertezza, con la pioggia che potrebbe bloccare i tentativi dei rider di migliorarsi nel terzo turno di libere.
Certo, il weekend è appena cominciato, e sulla pioggia sappiamo quanta fatica faccia la Yamaha, ma la prestazione offerta da Vinales e anche da Quartararo sull’asciutto, è la riprova che questa è una pista adatta alla moto di Iwata, e molto meno alla Ducati.
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Le libere di Assen ci hanno dato una situazione non proprio buona degli italiani, anche se abbiamo assistito a delle piacevoli sorprese. Nelle FP1, infatti, Petrucci si è preso la sesta posizione finale, confermando i suoi progressi almeno sul giro secco visti già al Sachsenring.
Al momento, il pilota di KTM si trova in Q2, che è anche l’unico italiano presente. Tuttavia, incredibile vedere a ridosso della top ten Savadori, il quale era decimo stamattina, e oggi 13esimo, vicino alla top ten. Dietro di lui, in 15esima posizione Bagnaia, autore di libere finora poco prolifiche per lui e tutti i ducatisti.
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Solo 17esimo Valentino Rossi, che al mattino ha chiuso 15esimo e staccato di pochi decimi dalla Q2. Dietro di lui, poi, davanti solo al debuttante Gerloff che sostituisce l’infortunato Morbidelli, Bastianini e Marini, poco concreti vista la poca esperienza su una MotoGP sul bagnato.
Le libere di Assen, dunque, ci hanno restituito Vinales. È chiaro che lo spagnolo spera nell’asciutto sia per le qualifiche che soprattutto per la gara, altrimenti rischia ancora una volta di finire troppo indietro, o addirittura ultimo come in Germania.
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