A Maranello sicuramente non saranno felici. La Ferrari, da sempre, detesta che le fiancate vengano imbrattate. Come dare torto…
Sappiamo bene, tra l’altro, che il “Cavallino”, come politica aziendale, seleziona i suoi clienti, e non permette da contratto, modifiche ai propri veicoli. In passato, l’azienda modenese, ha addirittura negato le sue supercar ad alcuni vip, secondo lei troppo “sbarazzini”, per evitare potessero “infangare” lo status della rossa. Probabilmente, il proprietario dell’oscenità che state per vedere, sarà già stato contattato dall’ufficio legale di Ferrari.
Sarebbe favorita per l’eventuale concorso sulla Ferrari più brutta della storia. L’avvistamento pochi giorni fa negli Stati Uniti. Una Ferrari F8 Tributo totalmente tappezzata sulla carrozzeria dalla faccia e dal tema di Dogecoin. Ma certe cose, forse, sarebbe meglio non vederle.
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Dogecoin è una criptovaluta, il cui logo si rifà graficamente ad un meme di internet rappresentante un cane Shiba Inu. Nata come scherzo l’8 dicembre 2013, si sviluppò rapidamente una comunità e nel gennaio 2014 raggiunse una capitalizzazione di mercato di 60 milioni di dollari.
Nel giugno 2017 ha raggiunto una capitalizzazione di 340 milioni di dollari e nel gennaio a 2018 arriva a superare il miliardo di dollari. Nell’aprile 2021, Dogecoin raggiunge una capitalizzazione di 50 miliardi di dollari, entrando nella top 5 delle criptovalute per capitalizzazione.
Il meme consisteva in un cane Shiba Inu accompagnato da un testo, rappresentato principalmente da una sorta di monologo interno in una sorta di cattivo inglese dal punto di vista grammaticale. Dogecoin nasce alla fine del 2013 prima che il cane Shiba Inu del meme finisse sull’auto da corsa di Josh Wise come parte di un accordo di sponsorizzazione.
Avanti veloce al 2021 e Dogecoin è più popolare che mai grazie in parte a un mercato rialzista delle criptovalute, ma anche grazie a Elon Musk, che ha sempre sostenuto la criptovaluta. E, si sa, tutto quello che tocca Musk, diventa oro. A volte inspiegabilmente. Ma gli affari sono affari e Dogecoin è diventata la prima criptovaluta a finanziare la missione satellitare di Musk. Senza contare la “simpatia” che, da sempre Elon Musk ha verso il Bitcoin.
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A Maranello sicuramente non saranno felici. La Ferrari, fin dai tempi del grande Enzo, è sempre molto affezionata ai propri colori simbolo. Il rosso, ovviamente, in primis. Ma anche il nero. E, soprattutto, detesta quando la livrea delle autovetture Ferrari viene imbrattata in vario modo. Come darle torto.
Per quanto riguarda l’auto stessa, quando non è impegnata nella (pessima) pubblicità, la Ferrari F8 Tributo ha caratteristiche pazzesche. La Ferrari F8 Tributo è la nuova berlinetta 2 posti a motore centrale-posteriore, quale massima espressione di questa tipologia di vettura del Cavallino Rampante. E’ un’automobile con caratteristiche uniche e, come dice già il nome, omaggia il motore V8 Ferrari più potente di sempre.
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È alimentata da un motore V8 biturbo da 3,9 litri (lo stesso della 488 Pista), che produce 710 CV (720 CV) e 568 lb-ft (770 Nm) di coppia. Raggiunge i 100 km/h in soli 2,9 secondi e può toccare una velocità massima di 340 km/h.
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