Sempre più spesso rivivono i miti del passato. E sempre più spesso la loro evoluzione è quella che punta sull’elettrico.
Autovettura storica, riproposta con motorizzazione elettrica. L’iconica Renault 4 “Plen-air” fa rivivere il mito dell’autovettura costruita tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.
Il Plein Air è stato introdotto nella primavera del 1968. I Plein Air sono stati convertiti dalla società del gruppo Renault Sinpar S.A. dai normali R1123 a 4 velocità prodotti dalla Renault. Una R1123 selezionata per la conversione è entrata nei locali di Sinpar come una R4 Berline per subire un completa restyling e lasciare senza porte e tetto per essere consegnata ai clienti.
I Plein Air sono stati effettivamente venduti e consegnati in Francia, Canada, Stati Uniti, Messico, Finlandia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Nel 1968 circa 20 Plein Air finirono in Canada per l’Esposizione mondiale Terre des Hommes del 1968 a Montreal. Circa 500 Plein Air prodotte da Sinpar fino al 1971, quando arrivò la R4 ACL Rodeo. Dopo il 1971, la Renault ha continuato a offrire kit di conversione Plein Air per plein air autoprodotti, ma si sa poco del loro numero.
Per ogni Sinpar Plein Air un numero di produzione Sinpar univoco, posto su una targhetta di identificazione Sinpar rotonda fissata accanto alla targa ovale Renault R1123 e alla targa del telaio diamantata sotto il cofano. Con una produzione di non più di circa 500 vetture, il Plein-Air non è considerato generalmente un successo commerciale.
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Nel 1968 era considerata un’auto da spiaggia, un giocattolo per il tempo libero per ragazzi ricchi piuttosto che un veicolo multiuso per tutto il giorno come la sua diretta concorrente, la Citroën Mehari, lanciata nello anno.
Robusta, soprattutto. Il design, invece, è essenziale e minimalista. La “Plen-air” elettrica proposta da Renault ha sostanzialmente queste peculiarità. La vettura è omologata per due passeggeri. Il motore elettrico sostituisce il vecchio propulsore a benzina 845 cc. Si tratta del medesimo sistema adottato dalla Twizy, con accumulatori agli ioni di litio.
E della Twizy segue anche le varianti, con 9 CV e 17 CV. Sotto il profilo “architettonico”, invece, la base di partenza è il pianale accorciato di una R4 originale. Eliminata totalmente la panca anteriore, che fa spazio a due poltrone singole. Assente, ovviamente, la capote.
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