La pessima prestazione Ferrari nel GP di Francia di F1, ha fatto scattare l’allarme, e anche qualche dito puntato contro alla sprovvista.
Quando la Ferrari fa un tonfo, si ripercuote per giorni e giorni dopo di esso, anche se nel prossimo weekend ci sarà subito un altro Gran Premio di F1. Stiamo ovviamente parlando di quanto accaduto domenica al Paul Ricard, con la rossa appannata in gara.
Sainz dalla quinta posizione in qualifica è sceso fino all’11esima, mentre Leclerc, mai in particolarmente brillante nel weekend, da settimo è finito addirittura 16esimo. Insomma, quella della Ferrari è stata una debacle assurda, e spiegata anche peggio da Binotto e dai piloti.
Il clima successivo alle dichiarazioni, sa tanto di passato, con la colpa data al sovrariscaldamento delle gomme, a causa del clima estivo. Questo, è un problema che a Maranello hanno da anni ormai, e che per l’anno prossimo deve essere risolto, visto che il 2022 dovrà essere l’anno della rinascita definitiva.
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La pessima prestazione della Ferrari in Francia, tra l’altro, ha anche fatto scattare gli spari da parte di Aston Martin e del suo team principal, Otmar Szafnauer, che ha puntato il dito contro le performance della rossa.
Secondo questi, infatti, le monoposto di Sainz e Leclerc sono quelle che maggiormente hanno risentito dei nuovi test della federazione, per controllare la pressione delle gomme e la mobilità dell’ala posteriore. Tuttavia, prima di parlare, Szafnauer dovrebbe ricordarsi degli studi di ingegneria.
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Difatti, il problema della Ferrari in Francia è stato quello del surriscaldamento degli pneumatici, mentre quello a cui si riferisce il team principal di Aston è l’abbassamento delle temperature, che deriva dalla minore pressione delle gomme. Insomma, uno scivolone che non ci si aspettava da lui.
I problemi della Ferrari, però, rimangono. Infatti, sulla zona degli pneumatici anteriori, non si potrà lavorare quest’anno, a causa dei limiti regolamentari. Per questo, a Maranello devono ancora di più puntare al prossimo anno, in cui bisognerà portare in pista una macchina nuovamente dominante, che ormai manca dal lontano 2008.
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