Tutti i “trucchetti” e i cavilli per evitare di pagare salatissime multe a causa degli autovelox. Nel rispetto della legalità.
Sono l’incubo degli italiani in vacanza, che decidono di spostarsi in auto. Le multe da autovelox vanno spesso a incidere sul costo di una vacanza. Inaspettatamente. Scopriamo insieme sentenze e cavilli per “salvarsi”. Tutto, ovviamente, nella legalità e “carte” alla mano.
L’Italia, tra le tante cose, è il Paese degli avvocati. Quasi ogni famiglia ne ha uno. Per questo le multe, spesso, vengono contestate. Mai nessuna multa come quella proveniente dagli autovelox può scatenare una guerra di ricorsi. Perché le regole e le scriminanti sono numerose.
Tanto per iniziare con un esempio: la multa deve essere annullata qualora l’autovelox non sia tarato. Una recentissima sentenza della Cassazione ha sancito questo principio. Dichiarando peraltro che la taratura deve essere effettuata da enti accreditati, con cadenza annuale.
Insomma, molto si gioca sulla sostanza, ma tantissimo sulla forma. Per esempio, se la fotografia catturata non è abbastanza chiara. In particolare, la targa deve essere perfettamente leggibile, fatto che non sempre si verifica. E questo avviene anche quando il congegno non è, appunto, controllato con regolarità e con efficacia.
Inoltre, la multa è nulla se il fotogramma dell’autovelox mostra più di una vettura. Questo perché la presenza di due oggetti in movimento rende assolutamente incerto il rilevamento. Sostanzialmente, un veicolo potrebbe “ingannare” il congegno, confondendo i dati dell’altro.
Un altro tema molto importante è quello dei termini di notifica. E questa volta il testo di riferimento è il Codice della Strada; se il trasgressore viene identificato successivamente alla commissione della violazione la notificazione può essere effettuata agli stessi entro 90 giorni dalla data in cui la pubblica amministrazione può provvedere alla identificazione.
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Questi i limiti di velocità consentiti: 50 chilometri orari nei percorsi urbani, 90 chilometri nelle strade extraurbane secondarie, 110 chilometri nelle strade extraurbane principali e 130 chilometri orari in autostrada. Ovviamente, una “legge” può essere rispettata se è correttamente messa a conoscenza dei cittadini. Degli automobilisti, in questo caso. E’ quindi fondamentale che il limite massimo di velocità sia indicato chiaramente dalla cartellonistica stradale.
Ma, anche in questo caso, si può uscire indenni dalla situazione. Infatti c’è sempre un margine di tolleranza. In poche parole, anche se si supera il limite, non è detto che scatti la multa. Questo perché gli autovelox non sono infallibili e allora, nel dubbio, bisogna essere garantisti nei confronti degli automobilisti.
Queste, invece, le sanzioni. Ovviamente, qualora tutto venga correttamente accertato: tra 41 e 169 euro se si supera il limite di 10 chilometri; tra 169 e 680 euro se si oltrepassa il limite tra 10 e 40 chilometri. In questo caso, anche tre punti di patente in meno. Tra 532 e 2.127 euro se si sfora tra i 40 e i 60 chilometri. E ben 6 punti ritirati e rischio di sospensione della patente da uno a tre mesi. Ma può andare molto peggio. Oltre i 60 chilometri superati, la multa varia tra 829 e 3.316 euro. E poi, meno 10 punti e patente ritirata o per 6 mesi o addirittura per un anno.
E, in ogni caso, la raccomandazione è sempre quella di guidare con prudenza e rispettare tutte le regole.
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