Regole che cambiano da regione a regione. O da comune a comune. Arriveranno divieti totali o toccherà agli automobilisti disfarsi delle proprie auto?
Condannate a morte. Le auto Euro 4 sembrano ormai destinate a una lenta, ma inesorabile, scomparsa in Italia. Le restrizioni aumentano e le case automobilistiche stanno ormai virando verso l’ibrido e l’elettrico. Gli automobilisti potrebbero così sfruttare i tanti incentivi in atto.
Soprattutto nelle metropoli, a più alto tasso di inquinamento, i blocchi sono sempre più stringenti per le vetture Euro 4. Un dedalo di regole, divieti e concessioni, che fa impazzire gli automobilisti. E che ha già convinto tanti a disfarsi della propria “vecchia” auto.
Vecchia tra virgolette, sì. Perché le vetture nel mirino sono quelle immatricolate tra il 2004 e il 2009. In alcuni casi anche 2010. Troviamo regole più stringenti soprattutto al Nord. In Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Ma il destino si è segnato con l’avvento delle autovetture Euro 5.
In Lombardia, per esempio, esistono orai definiti nei giorni lavorativi per la circolazione. Soprattutto in inverno. E a Milano è addirittura inibita l’Area B senza il FAP. Il filtro antiparticolato. Addirittura, dal 2022 saranno banditi anche i veicoli Euro 4 diesel con FAP e poi, solo da 2028, anche gli Euro 4 benzina.
La Lombardia e Milano sono dei casi limite. Ma anche la situazione non è molto diversa. Nello scorso inverno, in Piemonte, sono stati diversi i blocchi per le Euro 4. A Torino e in alcuni centri della provincia i diesel Euro4 presto non potranno circolare per il trasporto persone dalle 8 alle 19. Dopo il coprifuoco per la pandemia da Coronavirus, arriva il coprifuoco per le auto.
Altre regioni, come l’Emilia Romagna, si muovono secondo l’occorrenza e secondo i dati che arrivano sui livelli di qualità dell’aria. Difficile, invece, orientarsi, nel caos (sotto tutti i punti di vista) che vige a Roma. Ma crescono i blocchi. Soprattutto nelle zone a traffico limitato.
E le sanzioni non sono di poco conto. Per evitarle, è consigliabile verificare la classe e il livello di emissioni della propria autovettura. Tutto questo può essere ritrovato sul libretto di circolazione. Fondamentale, poi, la presenza o meno del FAP. Ovviamente, bisogna conoscere le regole, che spesso variano da regione a regione. O, addirittura, da comune a comune.
L’impressione è che comunque non ci sarà vita lunga per questo tipo di vetture. Resta solo da capire se arriveranno dei divieti veri e propri dalle autorità nazionali o locali. O se, le progressive restrizioni stringeranno il cappio, costringendo, di fatto, i cittadini a disfarsi delle proprie “vecchie” Euro 4.
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