La volontà è quella di riciclare circa 1200 tonnellate di batterie in un anno. Concedendo, quindi, una seconda vita, a oltre 3000 veicoli elettrici
Volkswagen fa la propria parte nel mercato sostenibile. Già da alcune settimane, la casa automobilistica tedesca ha dato il via al riciclo delle batterie agli ioni di litio.
Battaglia per l’ambiente
La Volkswagen ha scelto l’impianto pilota di Salzgitter per dare concretezza a un processo ormai in corso e inarrestabile: ridefinire il valore sostenibile per le batterie al litio, riuscendo a recuperare e riutilizzare materie prime pregiate come litio, nichel, manganese e cobalto. I numeri sono ambiziosi.
La volontà è quella di riciclare circa 1200 tonnellate di batterie in un anno. Concedendo, quindi, una seconda vita, a oltre 3000 veicoli elettrici. Si tratta di una svolta cruciale per la salvaguardia dell’ecosistema. Le batterie esauste, infatti, sono considerate un rifiuto pericoloso.
Ma Volkswagen ha capito che possono essere anche una fonte preziosa di materie prime. Il marchio tedesco ha messo quindi al lavoro le proprie menti migliori per implementare il progetto. E già da alcuni mesi, la fiducia sui risultati cresce. Nell’idea della Volkswagen le batterie dovranno essere consegnate agli stabilimenti produttivi. Oltre a Salzgitter, un altro stabilimento chiave è quello di Zwickau, dove sarà costruita la ID. Le prime batterie trattate arriveranno proprio lì.
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Volkswagen capofila nella svolta green
Proprio con con ID.31 e ID.42, Volkswagen ha iniziato la produzione di massa dei veicoli elettrici. Così facendo si assume la responsabilità di ogni fase: dalla implementazione dei prototipi alla produzione vera e propria. Dalle vendite alla logistica. E, adesso, anche il riciclo dei componenti quando i veicoli avranno terminato la propria esistenza.
La ricerca di Volkswagen vuole realizzare un processo circolare in cui oltre il 90% dei componenti di una batteria viene riciclato. Le batterie destinate al riciclo sono esclusivamente quelle che non possono essere utilizzate in altri modi. Il primo tentativo, infatti, sarà sempre quello di tentare di dare una seconda vita alla batteria, altrimenti si procederà a smontare i componenti. Così verrà estratta la “polvere nera”, quel tesoro composto da nichel, manganese, cobalto e litio.