Il campione lo ha fatto per la prima volta 14 anni fa, e da allora, non è più riuscito a smettere: è come una malattia.
10 giugno 2007, la F1 va di scena in Canada per il sesto appuntamento del calendario. A Montreal, c’è la prima importante affermazione della giovane stella più brillante del paddock, ovvero Lewis Hamilton, che fa pole e vittoria.
La prima di molte gare vinte che darà vita a una leggenda che tutt’oggi continua. A quella gara in Canada del 2007, l’inglese con la sua McLaren arriva dopo l’evidente malumore interno al box della scuderia, vista la relazione difficoltosa tra lui e il bicampione del mondo in carica, Fernando Alonso.
Hamilton, però, dà la paga a tutti a Montreal, in qualifica con ben 4 decimi di vantaggio sul compagno di squadra, e in gara nonostante le 4 safety car, riesce sempre a rimanere in testa, vincendo davanti a Heidfield e Wurz, e prendendosi anche la testa del mondiale.
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Da quella prima vittoria in F1, sono passati tanti anni, ma Hamilton è certamente diventato uno dei piloti migliori della storia. Guardando i suoi numeri, si può vedere la sua carriera leggendaria, che consta di ben 98 vittorie, record all time, e 100 pole position, altro traguardo solo suo.
Prost, Vettel, Senna Schumacher, tutti sono stati superati dall’inglese, grazie anche alla partnership con Mercedes, la quale sta dominando come nessuno mai gli ultimi anni di F1. Infatti, nemmeno il dominio della Ferrari di inizio anni 2000mila è paragonabile a quanto sta facendo la scuderia anglo-tedesca.
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Certo, la federazione con alcuni regolamenti cercò di spezzare il dominio rosso, senza riuscirci almeno fino al 2005, e qualcuno potrebbe obiettare che la Mercedes non ha mai dovuto affrontare un cambiamento epocale di regole. Tuttavia, la freccia d’argento (oggi nera) continua a essere portata al top dal sette volte campione del mondo.
Hamilton, oggi, deve affrontare la sfida più dura dal 2016 in avanti, quella contro Verstappen e la sua Red Bull. Tuttavia, guardando indietro certamente troverà la forza per ripartire più forte una volta di più, del resto ci ha abituato a non darsi mai per vinto.
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