Matteo Berrettini sta facendo la fortuna dell’Italitennis insieme ai compagni di nazionale. Il tennista italiano si è dichiarato sui social, oltre al tennis ha un altro “amore”.
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Il Roland Garros è entrato nel vivo in questa settimana, con gli ultimi turni che ci diranno chi sarà il vincitore, sia del circuito maschile che di quello femminile. Proprio riguardo al primo, l’Italia ha diversi ottimi tennisti, tra cui spicca Matteo Berrettini.
Già prima del torneo francese numero nove al mondo, il romano ha già raggiunto i quarti di finale, grazie al ritiro per troppo sforzo da parte di uno dei mostri sacri di questo sport, ovvero Roger Federer. Così facendo, certamente Berrettini migliorerà la sua posizione nel ranking ATP.
Al di fuori del mondo del tennis, il tennista ha però anche altri piaceri, tra cui le macchine. In particolare, lui è un amante delle Peugeot ed è diventato testimonial del marchio francese qui in Italia, sponsorizzando la nuova 308 nel nostro paese.
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Peugeot 308, la promozione con Berrettini
Già in passato Matteo Berrettini aveva fatto da testimonial e aveva posato accanto a una macchina di Peugeot, in quel caso, era fine 2019, si trattava della 508. Adesso, evidentemente, la promozione è piaciuta non solo ai vertici della casa francese, ma anche allo stesso tennista, e si è deciso di continuare.
Infatti è stato progettato un vero e proprio tour in giro nel nostro paese, affinché attraverso varie tappe i possibili clienti vedano l’automobile. Saranno ben 3mila i chilometri da percorrere per Peugeot con questo progetto, in cui le persone potranno parlare anche con Berrettini.
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Non solo, però, ci sono anche altri testimonial, come l’attore Stefano Accorsi. Insomma, certamente la casa francese ha fatto le cose in grande per la 308, certamente perché si aspetta che possa vendere molto entro la fine dell’anno.
Prima di pensare alla promozione e al tour, però, Berrettini deve concentrarsi e cercare di sfruttare al meglio la piccola pausa avuta dal non incontro con Federer. In Italia tutti facciamo il tifo per lui e gli altri italiani impegnati al Roland Garros, per quello che dopo gli anni 60-70, è il gruppo di tennisti azzurri più forti mai visti.